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Ippica: di fronte alla crisi profonda, varie iniziative del Governo per rilanciarla. IHP pronta a dare battaglia

13/10/2023

Da quando si è insediato il nuovo governo, una delle priorità sembra essere il rilancio dell’ippica italiana e, più in generale, di tutte le attività legate allo sfruttamento dei cavalli: diversi annunci e proclami sono provenuti dal ministro Lollobrigida, che ha dichiarato il proprio personale impegno in tal senso, e da parlamentari di varie estrazioni politiche.

Tra i provvedimenti già attuati, il più importante è la nomina di un Direttore generale per l’ippica, una nuova figura in seno al Ministero con il compito di definire le linee di sviluppo del settore, tutelare il benessere dei cavalli, prevenire e contrastare il doping, sviluppare l'allevamento, gestire i Libri genealogici, programmare le corse, gestire le gare di trotto, galoppo e le manifestazioni del cavallo da sella (tra cui salto ostacoli, dressage, concorso completo e endurance), organizzare i giochi e le scommesse sulle corse dei cavalli, gestire le risorse e il sistema dei pagamenti dei premi. Il 21 settembre è stato nominato Direttore generale l’Ing. Remo Chiodi, 39 anni, un lungo curriculum nella pubblica amministrazione ma, almeno apparentemente, nessuna conoscenza dei cavalli.

Questa nomina fa parte di una più generale riorganizzazione del Masaf decisa con un Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del ministro Lollobrigida.

Su di essa è intervenuto il 12 settembre il Consiglio di Stato che, oltre a criticare l’uso di un DPCM per normare materie di competenza di leggi nazionali, col rischio di determinare sovrapposizioni e incertezze, rileva che il provvedimento non sembra rispettare i criteri generali di razionalità, coerenza, adeguatezza ed efficienza dell’assetto interno del Ministero, imposti dal principio di buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione.

In sostanza è stato deciso di creare un nuovo apparato, e di conseguenza una maggiore burocrazia con maggiori costi, senza seguire una linea logica e di efficienza.

La nomina del Direttore generale segue di pochi giorni la nascita della Consulta nazionale dell’ippica, organismo voluto dal sottosegretario del Masaf Patrizio La Pietra per sperare di rilanciare un comparto che ormai da anni è in progressiva crisi e di cui lo stesso La Pietra è presidente. Fanno parte della Consulta allevatori, proprietari, allenatori, fantini, guidatori, rappresentanti delle società di corse che gestiscono gli ippodromi, giudici addetti al controllo delle corse, rappresentanti dei veterinari, dell’ANCI e della Federazione italiana Sport Equestri.

“La Consulta - ha dichiarato La Pietra - sarà un luogo di confronto per tutti gli operatori del settore, uniti da un unico obiettivo, quello di riportare l’ippica italiana nel ruolo che le compete, ossia ai massimi livelli dello sport italiano e internazionale”.

È invece ancora in discussione la proposta di legge “Disciplina dell’ippicoltura” presentata a ottobre 2022, ad appena tre giorni dalla sua elezione, da Maria Chiara Gadda (Azione-Italia Viva-Renew Europe), deputato e Vicepresidente della Commissione Agricoltura. La proposta era stata presentata anche nella precedente legislatura: l’obiettivo è quello di considerare agricole, e quindi con le relative agevolazioni fiscali e previdenziali, le attività di gestione della riproduzione, della gestazione, della nascita, dello svezzamento e dell'allevamento di equidi svolte in forma imprenditoriale.

In un’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, lo scorso 27 giugno 2023, sono stati sentiti nel merito Elio Pautasso, presidente Federippodromi, e Marco Di Paola, presidente FISE Federazione Italiana Sport Equestri. Entrambi hanno manifestato approvazione e sostegno alla proposta, rilanciando affinché anche la gestione degli ippodromi e le attività di addestramento e allenamento dei cavalli vengano fatte rientrare nell’ippicoltura e quindi nelle agevolazioni fiscali.

Citiamo, infine il nuovo Regolamento antidoping nell’ippica introdotto con decreto del Masaaf lo scorso 13 luglio, per adeguarsi alla normativa europea in tema di sostanze proibite, compiti dei veterinari e benessere del cavallo in ippodromo.

Da tutto quanto sopra si evince un grande sforzo politico per rispondere alle istanze di un comparto che da oltre 10 anni è in crisi sempre più grave e evidente. Finora le federazioni e le organizzazioni di settore hanno trovato sponde presso le Istituzioni. Ma oggi siamo più che mai determinati a fare la nostra parte in difesa dei cavalli, trattati sempre più come ingranaggi di un’industria: non è un caso che, in mezzo a tutti questi provvedimenti e proposte, non ve ne sia uno che si occupi del destino dei cavalli dismessi dagli ippodromi, dai centri ippici, dai maneggi e dai molteplici altri usi a cui sono sottoposti questi animali. Così come nessuna proposta di un divieto di macellazione, alla faccia del tanto sbandierato benessere. Contrasteremo in ogni modo, e con sempre più determinazione, l’uso dei cavalli nell’ippica, negli sport equestri e in qualsiasi ambito commerciale.

(foto: Dreamstime - Licenza Creative Commons Zero)

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