04/06/2020
(4 giugno 2020) Il 25 maggio l’ippica italiana è ripartita, dopo che i ministri della Salute e delle Politiche Agricole hanno ceduto alle pressioni delle associazioni di categoria dando il via libera alle corse in ippodromo dopo il periodo di lockdown per l’emergenza coronavirus. A ripartire sono state anche le morti dei cavalli, in una tragica sequenza: già il 26 maggio Aramist, di 4 anni, perde la vita a Trieste: lo si vede rallentare durante la parte finale del percorso, prima di collassare a terra subito dopo il traguardo. Il giorno dopo, a Follonica, viene abbattuto a seguito di un gravissimo incidente Bianco E Nero, di 10 anni: nel video lo si vede cadere a metà corsa. Tenta di rialzarsi subito dopo, ma ha una gamba completamente fratturata e penzoloni. Il 1 giugno, a Taranto, a morire è Billionaire Glory di soli 3 anni: anche lui collassa subito dopo aver tagliato il traguardo e al momento, così come per Aramist, non è dato sapere cosa esattamente sia avvenuto. “Da molto tempo chiediamo un confronto con le Istituzioni competenti per affrontare le tante problematiche che affliggono i cavalli sfruttati nell’ippica – dichiara Sonny Richichi, presidente IHP – ma veniamo regolarmente ignorati, mentre si dà ascolto in maniera acritica alle richieste di chi lucra sulle corse e sugli animali, foraggiando il settore con milioni di euro: ben 46 nel 2019. Lo riteniamo inaccettabile, visto che ad oggi non c’è sufficiente trasparenza sulle movimentazioni dei cavalli, specialmente quelli ‘dismessi’, e visto che anche la cronaca giudiziaria connota l’ippica come attività potenzialmente criminogena”. A riprova di ciò, basta citare l’ultima operazione in ordine di tempo, chiamata “Mani in pasta” e condotta dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Palermo: tra le varie ipotesi di illecito formulate dalla DDA siciliana – che ha disarticolato il sistema di potere costruito attorno alle famiglie mafiose Ferrante e Fontana - ci sono anche le corse truccate negli ippodromi italiani, operate dopando i cavalli oppure minacciando i fantini avversari in modo da far piazzare a piacimento il cavallo prescelto. I proventi di questo giro di scommesse venivano poi riciclati in attività di ogni genere. “Con una lettera indirizzata ai ministri Bellanova e Speranza lo scorso 20 maggio – continua Richichi - abbiamo chiesto ancora una volta, con forza, che il Governo si faccia carico della tutela degli animali: ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta, ma intanto i cavalli hanno ripreso a morire”. Bianco E Nero, Follonica 27 maggio 2020 Aramist, Trieste 26 maggio 2020 Billionaire Glory, Taranto 1 giugno 2020 ARTICOLI CORRELATI: Ippica, IHP chiede blocco fondi a Governo (maggio 2020) Operazione "Mani in pasta": i tentacoli della mafia sull’ippica. Di nuovo. Ippica: morti due cavalli in Francia (luglio 2019) Varenne: l’ipocrisia di un mondo ancora troppo poco conosciuto Ippica: Treviso, tre cavalli morti in una settimana - maggio 2019 Ippica: muore cavallo in pista a Siracusa [VIDEO], aprile 2019 13/11/2017 - Ippica, Milano: cavalla morta dopo caduta 9/10/2017 - IPPICA: IHP svela la morte di tre cavalli a Le Capannelle 24/01/2017 - San Rossore (PI), muore Burgundi 14/10/2015 - Trieste, muore Spirit Pizz 28/9/2015 - Merano, muore Perfect Gentleman 27/11/2012 - A Merano più cavalli morti che in tutti i palii 2/10/2012 - Merano, muore Errante 5/9/2012 - Merano, muiono Catbar e Nobel 28/5/2012 - Capannelle, muore Mister Red Shine