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Ippica: muore cavallo in pista a Siracusa [VIDEO]

03/04/2019

Willy Wildwind era uno dei tanti, un purosangue che nasce per essere fatto correre in pista. Aveva il mantello baio, come tanti, e non aveva ancora vinto niente. Tecnicamente era stato “poco incisivo”, ma il 16 febbraio 2019 all’Ippodromo del Mediterraneo di Siracusa, c’è chi si augura che sia la volta buona. Di certo ci sperano l’allenatore - non più Luciano Vitabile ma Sebastiano Cannavò - e il fantino - Marcello Belli, quarantasettenne d’esperienza, in sostituzione di Giuseppe Cannarella che solo un mese prima con lo stesso cavallo è arrivato quarto su nove. E invece la settima gara è anche l’ultima: Willy Wildwind è morto in pista, a tre anni d’età e a poche centinaia di metri dalla partenza del Premio Suana Muri.

I cancelli di partenza sono ancora visibili alle spalle del gruppo quando Marcello Belli, in sella a Willy Wildwind, tenta di superare all’esterno. Ma Antonino Cannella (giubba bianco-verde) su Tanti Palmier se ne accorge e gli si para davanti impedendogli il sorpasso. Allora Belli cambia strategia e si spinge all’estremo opposto. Willy Wildwind non ha scelta: deve andare più forte che può e fare quel che deve. In questo ardito attraversamento di pista il cavallo sembra inciampare, ma non perde terreno e continua a grandi falcate verso destra, in diagonale, andandosi a inserire tra due cavalli, uno davanti (giubba rossa), l’altro subito dietro (giubba bianca). A quel punto Willy Wildwind cade violentemente in direzione opposta, con il corpo a sinistra e le gambe a destra, trascinandosi dietro il fantino che finisce a terra sotto al cavallo incapace di rialzarsi. Forse il cavallo è già morto, sul colpo. Oppure è immobile ma ancora vivo, sotto shock e incapace di rialzarsi. Intanto la corsa continua, e mentre le telecamere sono ormai altrove, a documentare la gara, l’ambulanza sta correndo a soccorrere Marcello Belli. Sarà proprio la notizia di questo infortunio, quello del fantino, che inizialmente sembrava molto grave, a diffondersi sulla stampa, rendendo indirettamente nota la morte di Willy Wildwind.

Un cavallo che muore, nell’ippica, fa notizia soltanto tra gli addetti ai lavori, quelli che, con alti e bassi, ci campano. “Gli incidenti possono capitare”, pensano e dichiarano fantini, allenatori, proprietari, veterinari, agenti, scommettitori. “Bisogna accettarlo”, dicono, “ci dispiace che il cavallo sia morto”, e intanto tutto è pronto per una nuova giornata di corse, ché il tempo è denaro. Un’inchiesta accerterà la causa della sua morte, né la prima né l’ultima. Perché Willy Wildwind era uno dei tanti e di questi tanti IHP continuerà a parlare.

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