10/06/2024
L’inchiesta giornalistica indipendente di James Imam è stata pubblicata su varie testate, tra cui INEWS e SENTIENT.
Il prosciutto di Parma ha una reputazione di lusso a livello mondiale. I produttori vicino all'omonima città producono milioni di cosce di prosciutto ogni anno. Le vendite sono in piena espansione anche negli Stati Uniti, oggi il più grande mercato di esportazione del Prosciutto di Parma, con 725.000 prosciutti interi nel 2023.
Ma un'indagine sulle filiere del prosciutto di Parma ha rivelato un quadro più fosco. Il Prosciutto di Parma, come viene chiamato, fa parte di un'industria globale che porta alla macellazione di 1,5 miliardi di maiali all'anno e all'estrazione di un ingrediente segreto: il sangue di migliaia di cavalli a 2.000 miglia a nord, in Islanda, in quelle che vengono chiamate “fattorie del sangue”.
Nel tentativo di aumentare i profitti, negli allevamenti su scala industriale gli agricoltori trattano abitualmente le scrofe con un ormone chiamato PMSG, acronimo di Pregnant Mare Serum Gonadotropin. Quando viene somministrato ai suini, questo farmaco aiuta i produttori di carne suina a far sì che i suini raggiungano prima la pubertà, vadano in calore nello stesso periodo e partoriscano cucciolate innaturalmente grandi.
L'impatto sui suini stessi può essere devastante. “Le pause tra i cicli di parto si riducono e il numero di suinetti aumenta, con il risultato che alcuni nascono deboli e muoiono poco dopo, e altri muoiono di fame perché sono troppi da sfamare”, spiega a Sentient Sonny Richichi, presidente dell'Associazione Italiana Protezione Cavalli Onlus, un'associazione che si occupa di proteggere i cavalli e altri equidi.
La PMSG, nota anche come gonadotropina corionica equina (eCG), viene ottenuta da più di cento “fattorie del sangue” sparse in Islanda. In genere, gli addetti estraggono fino a cinque litri di sangue - più di quattro volte la quantità raccomandata dalle linee guida internazionali - da singole giumente gravide, ogni settimana, per un periodo di 12 settimane durante i mesi estivi. I filmati hanno mostrato cavalli picchiati dagli addetti alla fattoria, che crollano per la stanchezza e si dibattono in box di contenimento mentre una cannula viene inserita nelle loro vene giugulari. I puledri, un sottoprodotto indesiderato delle fattorie del sangue, vengono sistematicamente abortiti. Le cavalle ferite o malnutrite sono spesso lasciate morire.
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