Italian Horse Protection ONLUS |

Macellazioni di cavalli in Italia, i numeri non tornano: la tracciabilità è un’utopia

08/03/2024

Come ogni anno, IHP rende note le statistiche sulle macellazioni di cavalli in Italia. E come ogni anno, i numeri non tornano, a dimostrazione del fatto che il sistema di “tracciabilità” degli animali (e quindi delle carni destinate ai consumatori) fa acqua da tutte le parti.

Secondo la banca dati del ministero della Salute, nel 2023 in Italia sono stati macellati 24.022 cavalli con un calo del 6,8% rispetto al 2022. Ma secondo la banca dati dell’Istat, nel 2023 in Italia sono stati macellati 20.177 cavalli con un calo del 3,8% rispetto all’anno precedente. Paragonando i due database mancano all’appello ben 3.845 animali: una differenza tutt’altro che lieve.

“Queste divergenze macroscopiche nei numeri si riscontrano da sempre – spiega il presidente di IHP, Sonny Richichi -. Il sistema di tracciamento attualmente in uso non funziona e non consente di avere un quadro chiaro a proposito di quanti cavalli e altri equidi sono finiti al macello nel nostro Paese. È un’anomalia che denunciamo da anni e che va risolta istituendo un sistema di anagrafe davvero chiaro e trasparente che oggi in Italia manca. La debolezza del sistema di anagrafe e tracciamento degli equidi contribuisce a rendere possibili numerose violazioni della normativa a proposito di macellazioni: negli anni più di una Procura italiana ha avviato procedimenti penali a carico di soggetti sospettati di aver introdotto negli stabilimenti di macellazione animali non destinati a quello scopo”.

Il ministero della Salute fornisce anche la ripartizione dei cavalli macellati in base alla loro provenienza: secondo questo database, nel 2023 i cavalli macellati provenienti dall’Italia sono stati 13.909 mentre quelli macellati in Italia ma provenienti dall’estero sono stati 10.113.

La Regione dove si macellano in assoluto più cavalli è la Puglia (29,88% del totale), subito seguita dal Veneto (22,8%) e dall’Emilia Romagna (19,57%). In quarta posizione troviamo la Sicilia, dove nel 2023 è stato macellato l’8,3% del totale dei cavalli macellati in Italia.

“È una percentuale molto elevata che dovrebbe attrarre l’attenzione – nota il presidente di IHP Sonny Richichi – Non sorprende il dato di Puglia e Veneto, le due regioni italiane dove la tradizione di consumare carne equina è più radicata. Desta invece molte domande il dato siciliano: il fatto che la Sicilia sia un grosso canale per la macellazione di cavalli dismessi in Italia deve attirare l’attenzione, anche tenendo presente le attività del crimine organizzato legate ai cavalli ben documentate da numerose azioni delle forze dell’ordine e della magistratura”.