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Lo stomaco e l’alimentazione del cavallo

  • Veterinaria

di Emanuela Valle, medico veterinario ippiatra, docente Università di Torino

(guarda anche il video: Lo stomaco del cavallo)

 

Un cavallo non dovrebbe mai stare a digiuno: il suo stomaco infatti è di piccole dimensioni ed è fatto per ricevere piccole quantità di cibo fibroso.

Questo vuol dire che, perché il suo stomaco stia bene, il cavallo deve mangiare:

  • Poco e spesso
  • Buon foraggio
  • Metà pietanza *

Questi tre aforismi, che la tradizione ci ha tramandato, esprimono bene quella che dovrebbe essere una buona gestione del cavallo, ma poi chissà perché ce li siamo dimenticati.

 

Poco e spesso ribadisce il concetto che in natura il cavallo cerca l’alimento per molte ore al giorno. Virtualmente può essere considerato un pascolatore non stop: mangia, si sposta e cerca cibo per molte ore al giorno in funzione della stagione, del suo stato fisiologico e della sua età.

Come regola di massima, per la maggior parte dei cavalli il tempo trascorso alla ricerca del cibo durante un giorno è circa il 60%: diciamo dalle 14 alle 16 ore. Secondo le osservazioni dei cavalli in natura, non stanno mai a digiuno per più di 4 ore consecutive. Questo vuol dire che lo stomaco del cavallo, per essere in salute, deve avere a disposizione sempre piccole quantità di alimento fibroso o comunque distribuito in modo che il digiuno non superi i suoi normali tempi fisiologici. Inoltre durante il movimento è bene che vi sia un pochino di alimento fibroso al suo interno. Con andature superiori al passo infatti, nell’addome si creano pressioni che “schiacciano” lo stomaco. Se non vi è al suo interno un pochino di alimento fibroso, si rischia il cosiddetto “effetto splash”: per dare una idea molto concreta e semplice, il contenuto acido schizza sulle pareti dello stomaco. La porzione non ghiandolare non protetta dagli effetti dei succhi gastrici, può così esercitare un’azione dannosa favorendo ad esempio l’insorgenza di problemi come le ulcere gastriche.

 

Buon foraggio invece ci ricorda che in primis l’alimentazione del cavallo deve essere basata sul foraggio. Erba e fieno sono gli alimenti che costituiscono la base alimentare del nostro cavallo: questo gli permette di avere un’alimentazione fibrosa da cui può trarre energia.

il cavallo per sua natura ha bisogno di una dieta fibrosa

Avere una dieta fibrosa permette allo stomaco di essere protetto sotto numerosi punti di vista. La masticazione della fibra stimola il cavallo a produrre saliva: il cavallo infatti, al contrario dell’uomo, produce saliva solo quando mastica. Essa è essenziale non solo per lubrificare il cibo, ma anche per il suo contenuto di bicarbonato che tampona la normale acidità dello stomaco. La fibra ha anche una funzione fisica: una volta arrivata nello stomaco costituisce un tappetino fibroso che protegge le pareti dello stomaco dalla presenza degli acidi. In pratica essa forma una vera e propria barriera fisica tra i succhi gastrici e la parete dello stomaco, che altrimenti potrebbe essere attaccata dagli enzimi digestivi. Per questo il cavallo non deve rimanere a digiuno: come detto sopra, in natura rimane senza cercare cibo solo occasionalmente e comunque mai più di 4 ore. Quindi per proteggere lo stomaco del nostro cavallo dobbiamo impostare una dieta basata sul foraggio che sia disponibile più volte al giorno o, meglio ancora, sempre nelle 24 ore.

Metà pietanza, per ribadire il concetto che, quando il cavallo ha a disposizione un buon fieno di ottima qualità oppure un pascolo rigoglioso, non ha generalmente bisogno di mangime. Anzi il classico mangime a base di cereali, quando dato in quantità non appositamente studiate, può creare problemi allo stomaco e contribuire alla formazione e al mantenimento delle ulcere gastriche. Questa problematica è purtroppo un problema molto frequente non solo nei cavalli sportivi, ma tutti i cavalli ne possono soffrire proprio per la delicata anatomia e fisiologia dello stomaco.

 

Come impostare una buona dieta per nostro cavallo

Dobbiamo sempre partire dal concetto che un’alimentazione fibrosa basata sul foraggio, magari integrato con alimenti fibrosi, stimola il cavallo a mangiare più piano e a produrre saliva. L’effetto fibra sullo stomaco è essenziale in quanto da una parte forma il tappetino fibroso mentre dall’altra, stimolando la masticazione, viene prodotta saliva che tampona gli acidi dello stomaco naturalmente presenti. Lasciamo dunque il fieno a disposizione o razioniamolo più volte durante la giornata, ricordandoci che per la notte possiamo dare un pasto più abbondante (magari in una retina a maglie strette). Quando, per ragioni mediche, il nostro cavallo deve limitare le quantità di fieno magari perché in sovrappeso, seguiamo i consigli del nostro veterinario di fiducia.

Inoltre il foraggio deve essere di ottima qualità. Non tutti i cavalli hanno a disposizione ampi prati con erba fresca ed in questo caso un buon fieno di primo taglio è sicuramente l’alimento giusto per impostare la dieta. Se i fabbisogni del nostro cavallo però sono maggiori, magari perché deve recuperare un po’ di peso, utilizziamo alimenti fibrosi. Possiamo scegliere ad esempio fieni cubettati, pellettati o mangimi complementari con una percentuale di fibra grezza intorno al 15%. Anche una certa percentuale di grassi nella dieta permette di sostituire l’energia dell’amido dei cereali con un'altra fonte energetica, ben digerita dal cavallo. Per fornire i grassi possiamo optare ad esempio per un mangime fat and fiber che solitamente ha grassi intorno al 6-7% come riportato sul cartellino. L’aggiunta di olio invece va bene generalmente fino a 80 ml al giorno per la maggior parte dei cavalli adulti. Tuttavia, se il cavallo necessita di quote superiori, è meglio chiedere consiglio al nostro veterinario.

* espressione tratta da un antico gergo di scuderia

 

GUARDA IL VIDEO:

 

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