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Numeri virali

  • Veterinaria

Di Emanuela Valle, medico veterinario Ippiatra. 

La recente epidemia di Equine Herpes Virus ha ricordato a tutti i proprietari l’importanza delle vaccinazioni. Vaccinare per proteggere il cavallo è una prassi fondamentale per tutelarne la salute.

Alcune vaccinazioni infatti non sono un optional, bensì un elemento imprescindibile nella cura del cavallo. Per questo motivo è necessario far visitare regolarmente il nostro amico, in modo tale che il veterinario possa tenerlo sotto controllo e consigliarci quale profilassi sia più opportuna. 

Esistono infatti, così come per l’uomo, malattie pericolose per i cavalli per le quali la vaccinazione è importante a prescindere da eventuali loro spostamenti.

Di seguito i numeri rappresentativi delle malattie più importanti contro cui vaccinare sul territorio italiano (eventuali altre possono essere proposte dal veterinario curante, in funzione delle problematiche riscontrate)

 

Tra il 50% è l’80% è il tasso di mortalità del tetano. Queste percentuali sono riportate da alcuni studi e confermano il fatto che il tetano è una malattia molto pericolosa per i cavalli, in quanto può causarne la morte. Infatti i cavalli (ma anche le pecore e l’uomo) sono molto sensibili all’infezione provocata dal Clostridium tetani: questo batterio è molto diffuso nell’ambiente in cui vivono i cavalli e addirittura popola l’intestino. È in grado di contaminare le ferite e i tagli producendo una tossina definita neurotossina: essa provoca sintomi neurologici molto gravi come rigidità muscolare, che fa assumere al cavallo una posizione innaturale e causa il trisma della mandibola, ovvero la contrazione dei muscoli della mascella che ne blocca l’apertura. In queste condizioni il cavallo dunque non riesce a muoversi o a mangiare e il suo muso assume un’espressione tipica, dovuta anche alla protrusione della terza palpebra che copre una parte dell’occhio. Purtroppo la prognosi è spesso infausta.

 

Sono 8 le nazioni nel continente europeo dove fino a oggi sono stati segnalati casi di EHV o Equine Herpes Virus: Italia, Spagna, Francia, Svizzera, Slovacchia, Belgio, Germania e Regno Unito. Per verificare l’aggiornamento dei dati è possibile visualizzare le mappe su https://www.izslt.it/cerme. Sullo stesso sito è possibile verificare che in due regioni italiane, al 19 marzo, si sono registrati dei casi.

Focolai di Herpes virus si registrano annualmente in tutto il mondo in quanto è ampiamente diffuso; i ceppi più frequentemente isolati sono e EHV1 e EHV4.

Questa malattia viene comunemente identificata con il termine “Rinopolmonite” in quanto responsabile di forme respiratorie. Può causare anche aborti, che tipicamente avvengono nell’ultimo trimestre di gravidanza. La forma neurologica è causata dal ceppo EHV1 e i sintomi possono essere molto gravi, causando paralisi e addirittura la morte. Purtroppo i casi di forma neurologica sembrano essere in preoccupante aumento: secondo l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana “Stando ai dati attuali, la capacità di diffusione e la patogenicità dell’EHV-1, responsabile dei focolai in atto, sono superiori a quanto di solito osservato”. 

Da ricordare poi che gli Herpes virus sono molto subdoli, perché caratterizzati dal fenomeno della latenza: sono in grado di rimanere nell’organismo nascosti e dormienti senza replicarsi, per poi riattivarsi nelle situazioni di stress. I cavalli che sono affetti dalla forma latente rimangono portatori del virus.

Nelle forme respiratorie il contagio avviene tramite l’aerosol tipicamente prodotto durante starnuti e colpi di tosse. Contatti diretti ravvicinati (nell’ordine di una decina di metri, comunque inferiore ai 50 metri) sono responsabili della trasmissione aerea, così come il contatto indiretto tramite secchi ed attrezzature.

(cavallo in cura dopo essere stato colpito da rinopolmonite - foto LaClubhouse)

 

11 focolai di WND (West Nile Disease) tra gli equidi sono stati riportati nell’ultimo aggiornamento per la stagione estivo-autunnale 2020 (bollettino n.16 del 5 novembre 2020) ed identificati nelle regioni Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Sardegna. Ciò testimonia che questa malattia virale è ancora presente sul nostro territorio e merita la dovuta attenzione. Il virus infetta tipicamente gli uccelli selvatici, che sono il serbatoio naturale, e si trasmette tramite le zanzare appartenenti al genere Culex: quando una zanzara infetta punge un cavallo o un umano, la malattia può svilupparsi anche in questi soggetti. Tuttavia entrambi rimangono ospiti “a fondo cieco”: anche se contagiati dal virus, non possono trasmetterlo. Molte infezioni sono asintomatiche, ma esiste il rischio concreto di sviluppare problemi gravi come febbre e debolezza o sintomi neurologici quali incoordinazione degli arti, difficoltà a muoversi, tremori muscolari. Purtroppo il tasso di letalità sembra essere piuttosto alto, con valori che possono toccare il 40% dei casi.

 

giorni è il tempo medio di incubazione dell’influenza equina, a dimostrazione del fatto che è una patologia molto contagiosa. I focolai di questa malattia esistono in tutto il mondo e i sintomi sono molto simili a quelli dell’influenza umana: tosse, scolo nasale, aumento di volume dei linfonodi sottomascellari e retrofaringei. La febbre, che può essere anche molto alta, è accompagnata da depressione, perdita di appetito, stanchezza e debolezza muscolare. Spesso si verificano infezioni secondarie che aggravano il caso e fanno sì che il soggetto abbia complicazioni e strascichi, con forte debilitazione che si può protrarre per diverse settimane.

 

Da sapere:

  • La vaccinazione è importante per la cura del cavallo.
  • Tutti gli equidi devono essere vaccinati sulla base delle indicazioni del veterinario, seguendo il programma da lui proposto e i farmaci prescritti. 
  • Vaccinare regolarmente aiuta a proteggere anche gli altri cavalli conviventi.

 

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Bibliografia:

  • Ribeiro et al., 2018. Tetanus in horses: An overview of 70 cases. Pesquisa Veterinária Brasileira 38(2):285 Link
  • Comunicato stampa IZSLT 8 marzo 2021: segnalazione di un focolaio epidemico di rinopolmonite da EHV-1 in Europa Link
  • Tamba et al.,2009. L’encefalite equina da virus West Nile. Una zoonosi “riemergente” nel bacino del mediterraneo. Praxix Veterinaria vol. XXX - n.2 1-9 Link
  • Influenza equina (IE) 
  • Herpesvirus equini 1 e 4