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Il Re in esilio: l’inchiesta sul caso Varenne, campione sfruttato fino all’ultimo

19/05/2025

A trent’anni dalla nascita del “più grande trottatore della storia”, IHP celebra Varenne con un’inchiesta che svela cosa si cela dietro il suo trasferimento a Eboli.

Varenne oggi compie trent’anni. Ma invece di onorare la sua vita, il “Campione” è stato spostato come un pacco postale dal Nord al Sud Italia con un viaggio che, secondo IHP, ha messo a rischio la sua stessa vita. È davvero solo un “avvicinamento al proprietario” (che era già gravemente malato e nel frattempo è deceduto) come dice la versione ufficiale, o dietro questo trasferimento si nasconde la necessità di tappare i buchi nei conti di una società in perdita?

La risposta, secondo IHP, si trova seguendo il flusso del denaro. È questo il regalo che l’associazione ha deciso di fare a Varenne per il suo trentesimo compleanno: un’ipotesi di verità.

 

Conti in rosso e tagli urgenti: la realtà della Varenne Futurity Srl

Varenne è di proprietà della Varenne Futurity Srl le cui quote erano in mano ad Enzo Giordano finché è stato in vita.

La società ha registrato nel 2023 una perdita di 185.149 euro, dopo un rosso di 87.595 euro nel 2022. Il revisore dei conti, in occasione dell’approvazione dell’ultimo bilancio, ha invitato esplicitamente a “eliminare le spese improduttive” per riportare ordine nei conti. Una di queste? Il mantenimento di Varenne a Villanterio (PV), dove, secondo la nostra esperienza e gli elementi che abbiamo potuto raccogliere, i costi oscillavano tra i 2.500 e i 3.000 euro al mese, per un totale annuo di circa 36.000 euro.

Un lusso non più sostenibile per una società con ricavi in calo, costi fissi pesanti e nessuna prospettiva di entrate future: a 30 anni, Varenne non potrà più essere sfruttato nemmeno come stallone e pertanto, dal prossimo esercizio, si esaurirà anche l’ultima linea di ricavi, ovvero l’incasso della vendita dei diritti di monta. 

 

Varenne, una proprietà contesa

Ma torniamo alle origini. Nato a Copparo nel 1995, figlio del sangue americano di Waikiki Beach e dell’italiana Ialmaz, Varenne è passato rapidamente dalle mani dell’allevatore Sandro Viani a quelle del francese Jean-Pierre Dubois, e infine – nel 1998 – a Enzo Giordano, il cambiavalute napoletano che lo fece correre con i colori della Scuderia Dany.

Nel 2001, nel pieno del suo sfruttamento sulle piste, Giordano vendette il 50% del cavallo alla SNAI, società di scommesse sportive. Valutazione: 7 miliardi di lire. La cifra non fu pagata in contanti, bensì compensata con le quote SNAI dei premi che Varenne avrebbe vinto.

Nel 2002, al termine della carriera, Giordano riacquistò l’intera proprietà per 4 milioni di euro, fondando poi nel 2004 la Varenne Futurity Srl, che avrebbe dovuto gestire l’attività riproduttiva del campione. Per finanziare l’operazione, cedette decine di diritti di monta a vita, tra cui 40 acquistati dalla Varenne Forever Srl per 2 milioni di euro.

 

Processi, indagini e ipotesi di truffe: lo scontro tra le società

Nel tempo, la collaborazione tra la Varenne Futurity di Giordano e la Varenne Forever di Valter Ferrero si è trasformata in un terreno di battaglia giudiziaria. Secondo la Procura di Torino, tra il 2002 e il 2019, il seme di Varenne sarebbe stato venduto senza il consenso dei legittimi proprietari, generando un giro d’affari occulto da centinaia di migliaia di euro.

Nel 2019 la Varenne Futurity ha ottenuto il sequestro giudiziario del cavallo, accusando Ferrero e il suo socio Brischetto – dell’allevamento “Il Grifone”, nel torinese, dove viveva Varenne – di appropriazione indebita (le indagini si sono chiuse nel 2024 con l’iscrizione dei due nel registro degli indagati per truffa aggravata). Fu allora che a Varenne vennero imposti i primi due trasferimenti: a giugno 2019 venne spostato a Inverno e Monteleone (PV) e nel 2021 presso la Tenuta Il Cigno a Villanterio.

Nel frattempo, la Varenne Forever è finita in liquidazione, con un fatturato “simbolico” di 12 euro nel 2023. Il contenzioso civile tra le due società è ancora pendente, ma il CTU ha stimato che, se Giordano dovesse vincere la causa, la Varenne Futurity potrebbe incassare tra i 248.000 e 1,25 milioni di euro.

 

Un trasferimento che vale più di mille parole

Ma in attesa del giudizio, i conti andavano sistemati subito. È questa la motivazione per cui, alla vigilia della cessazione dell’attività riproduttiva, Varenne è stato trasferito da Villanterio all’allevamento Lj di Dario De Angelis a Eboli? Ci pare un’ipotesi abbastanza consistente. Non sappiamo chi sia il veterinario che ha autorizzato un viaggio simile per un cavallo così anziano e fragile. Di certo sappiamo che sottoporlo a quel trasferimento è stato come farlo giocare alle roulette russa: ovviamente contro la sua volontà, così come tutto ciò che gli è stato imposto per tutta la vita.

A proposito, ecco in cosa consistevano le cosiddette “monte”, raccontate proprio da Bischetto in un’intervista al quotidiano Libero del 22 marzo 2017: «Varenne viene portato vicino alle cavalle e così si eccita. Vede laggiù quell’attrezzo di cuoio e acciaio che ricorda la cavallina della ginnastica artistica? Ecco, lo si fa salire appoggiandolo da dietro e gli si applica questo tubo, che è una vagina artificiale. Dopo pochi minuti il seme è raccolto: da una boccetta ce ne è abbastanza per ingravidare cinque o sei cavalle». Il tutto avveniva tre volte la settimana, tra febbraio e luglio. Le fialette col seme venivano spedite in tutto il mondo in appositi pacchetti refrigerati, per essere inoculate ad altrettante cavalle ingravidate artificialmente. Costo? Le stime indicano circa 12.000 euro per ogni puledro. Si calcola che ne siano nati oltre 2.500.

 

Varenne, simbolo di tutti i cavalli invisibili

Varenne, con lo sfruttamento nelle corse, ha “guadagnato” (non per sé, ma per i suoi proprietari) oltre 6 milioni di euro. Per noi è un cavallo bellissimo e triste, il simbolo dello sfruttamento fino all’ultima goccia, costretto a vivere in una prigione dorata per tutta la sua vita senza poter mai veramente essere un cavallo, senza la compagnia di un suo simile. E se lui, il Campione con la C maiuscola, è stato applaudito, incensato e celebrato, cosa accade ai cavalli comuni, agli “anonimi”, che non avranno mai una pagina sui giornali o un post con una bella foto sui social?

IHP combatte ogni giorno per loro. Per i cavalli invisibili, dimenticati, che non si chiamano Varenne ma soffrono come – e forse più – di lui.

Buon compleanno, Varenne. Ti hanno sfruttato fino all’ultima corsa. Ma oggi, almeno, qualcuno ha deciso di raccontarla.

 

(foto: Paula Jantunen, Wikimedia commons)

 

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