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Endurance, muore una cavalla per la fatica

29/08/2019

Euston (GB), 18 agosto 2019: muore un cavallo dopo una gara di endurance. Subbuglio in un ambiente costellato di gravi problemi al benessere dei cavalli e di tanti morti.

Si chiamava Ulla De Luc e aveva 11 anni. Appena tagliato il traguardo di un percorso di 120 chilometri, compiuto alla folle media di quasi 28 km orari, è collassata al suolo ed è morta dopo qualche minuto.
Era montata da Ghanim Said Salim Al Owaisi (Emirati Arabi Uniti): si trattava di una delle gare organizzate per il Festival dello sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, nell’ambito del campionato europeo di endurance svoltosi a Euston Park.

A seguito di questo fattaccio Endurance Gran Bretagna ha aperto un’inchiesta, sospendendo la direttrice del Welfare Alexandra Tennant, che pochi giorni dopo ha rassegnato le proprie dimissioni, rendendo pubblica la lettera. In essa, tra le altre cose, si legge: “Come Direttore del Welfare per Endurance GB trovo del tutto inaccettabile che quel cavallo legalmente abbia potuto competere a queste velocità sul suolo britannico: questo non è lo sport a cui ho aderito, né quello a cui voglio essere associata. Scriverò alla FEI per mostrare la mia indignazione e insisterò sul fatto che le nuove regole in discussione sull’endurance, riguardo ai limiti di velocità e alla competenza dei cavalieri, dovrebbero essere immediatamente adottate per il benessere del cavallo. Sarei favorevole alla squalifica a vita per cavalieri e allenatori per i quali è provato che abbiano contribuito alla morte del loro cavallo. Non possiamo sederci e guardare continuare queste morti”.

Tra i commenti apparsi sulle pagine social ce n’è uno che colpisce, scritto presumibilmente da un proprietario di cavalli: “Ho due cavalli che hanno partecipato a Euston. Una persona della nostra squadra ha visto passare Ulla De Luc nei punti di assistenza: il cavaliere non si è fermato a far bere il suo cavallo. Nell’ultimo punto di assistenza il cavallo voleva bere ma con le redini lo ha fatto continuare sul percorso”.

Come dichiarato dalla stessa Tennant, la gara aveva un ricco montepremi: 5.000 sterline al vincitore e 32.000 alla squadra vincitrice.

Nei prossimi giorni torneremo a parlare approfonditamente dell’endurance e dei gravissimi problemi noti da anni agli addetti ai lavori, ma non al grande pubblico.


(l’immagine è tratta dal video apparso sulla pagina FB di Clean Endurance: https://www.facebook.com/cleanendurance/videos/489309344968252/)


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