(26 marzo 2015)

A seguito della morte del cavallo Kregou Becourt, accasciatosi al suolo durante un concorso di salto ostacoli a San Giovanni in Marignano (RN), la nostra Associazione aveva chiesto copia dei referti medici e aveva sollecitato la FEI e la FISE a disporre un’indagine, considerato anche che due anni prima, nel luglio 2012, era morta la cavalla Arielle Z in circostanze del tutto simili. La cavalla era montata dal medesimo cavaliere di Kregou Becourt e seguita dal medesimo istruttore: pertanto avevamo chiesto di approfondire l’eventuale esistenza di un collegamento tra i due episodi e di fattori o comportamenti che avessero potuto causare o favorire la morte dei due cavalli.

A distanza di molti mesi la FISE ci ha risposto, dichiarando che il referto dell’autopsia eseguita sul cavallo non ha evidenziato anomalie e che il comportamento del cavaliere “non risulta suscettibile di integrare alcuna fattispecie di illecito disciplinare”. Conseguentemente, il Sostituto Procuratore federale ha disposto l’archiviazione degli atti.

Nessuna risposta invece ci è pervenuta dalla FEI, sotto la cui egida si svolgeva il concorso di San Giovanni in Marignano.

Le morti di cavalli in gare ufficiali negli sport equestri sono state frequenti negli ultimi anni (vedi elenco in fondo a questa pagina, solo di quelli riportati dalla stampa): si tratta di pure fatalità o forse è il caso di cominciare a riflettere sugli allenamenti esasperati e sulla vita innaturale a cui sono sottoposti questi animali, costretti a diventare degli “atleti” quando invece, se potessero scegliere, se ne starebbero tranquilli al pascolo?