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Serravalle Pistoiese, dopo 18 giorni otteniamo finalmente il sequestro di due cavalli. Ma il terzo è ancora recluso

20/10/2014

FOTO INVESTIGAZIONE IHP

La vicenda dei cavalli di Serravalle Pistoiese - rinchiusi da un anno in spazi angusti e in condizioni estremamente precarie – ha avuto un parziale positivo sviluppo dopo gli interventi del 30 agosto e dell’8 settembre dell’ENPA e dell’IHP (leggi articolo).

Mercoledì mattina l’Asl e la Polizia Municipale hanno fatto nuovamente ingresso nella struttura, constatando che, tranne un po’ di pulizia degli ambienti, nulla era mutato rispetto alle nostre prime segnalazioni: luogo di detenzione non idoneo, precario e pericoloso, e condizioni fisiche critiche della puledra (anomalo sviluppo scheletrico, stato di nutrizione scadente e altro). Hanno quindi proceduto al sequestro di due dei tre cavalli e all’affidamento in custodia all’IHP.

Rimane inspiegabile e ingiustificabile la decisione di non sequestrare il terzo cavallo, per il quale anzi le condizioni sono a questo punto peggiorate: oltre a rimanere chiuso tra quattro mura in uno spazio ristretto, adesso è anche totalmente isolato essendo state portate via le due compagne di sventura. Abbiamo chiesto a più riprese che venisse sequestrato anche lui, ma senza alcuna risposta.

Altro aspetto preoccupante della vicenda è che sul verbale redatto dalla Polizia Municipale, consegnato nella tarda serata di mercoledì al presidente IHP, risulta il sequestro della sola puledra e solo ai fini probatori (cioè in sostanza per consentire la visita veterinaria completa, effettuata ieri mattina).
Pertanto, pur apprezzando la disponibilità dell’Asl 3 di Pistoia a rivedere parzialmente le valutazioni espresse l’8 settembre, non possiamo ritenerci soddisfatti di un intervento a nostro parere incompleto. Ci appelliamo quindi alla stessa Asl e alla Procura di Pistoia affinché trasformino l’attuale provvedimento in sequestro preventivo ai sensi del codice penale.

Nel frattempo ringraziamo la task force del Ministero della Salute per l’interessamento ed il supporto nel chiedere provvedimenti più adeguati insieme sequestro anche del terzo cavallo.

Quanto sta accadendo dimostra ancora una volta come sia difficile in Italia intervenire a tutela degli equidi, a causa di norme carenti, di scarso coordinamento tra autorità e di protocolli che vanno profondamente rivisti.
 
 

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