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essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Diario da Colleferro: adottati i primi cavalli, ma servono ancora fondi per proseguire l’operazione

14/02/2013

(14 febbraio 2013)

L’operazione di sequestro di equini di Colleferro si rivela ogni giorno più difficoltosa, anche se finalmente qualcosa inizia a muoversi e per alcuni animali questo luogo rappresenta finalmente solo un ricordo.

Iniziamo allora dalle notizie positive: venerdì 8 febbraio il Corpo Forestale dello Stato ha adottato 19 cavalli, trasferiti presso uno dei suoi dipartimenti, dove saranno accuditi da personale specializzato che garantirà loro un futuro lontano dalle sofferenze patite fino ad oggi.

Entro pochi giorni tutti gli asini, i muli e il bardotto (20 in tutto) verranno trasferiti presso il Rifugio degli Asinelli con mezzi messi a disposizione dalla Polizia di Stato e con l’assistenza del personale del Rifugio, viste le condizioni critiche di quattro di loro. Altri due asini di pochi mesi di vita resteranno per adesso sotto le cure intensive di un centro specializzato in provincia di Roma e arriveranno al Rifugio in un secondo tempo.

Lieto fine anche per la puledrina sopravvissuta e attualmente ricoverata presso la clinica di Perugia (ricordiamo che invece l’altro puledro non ce l’ha fatta, purtroppo): è fuori pericolo e presto sarà trasferita al centro di recupero dell’Italian Horse Protection.

Sappiamo inoltre che la Forestale si è resa disponibile ad accogliere altri cavalli, mentre sono in corso vari contatti per l’affidamento di altri cavalli e pony.

Il sequestro di Colleferro ha avuto un’eco mediatica importante, finendo su tutti i quotidiani e sul TG5 (guarda la rassegna stampa).

Passando alle notizie meno positive, negli ultimi giorni un altro cavallo e un asino sono deceduti, nonostante le cure a cui erano stati sottoposti: anche in questo caso si trattava di animali profondamente denutriti e disidratati al momento del loro ritrovamento.

La totale mancanza di fondi da parte del Ministero e dei Comuni interessati aumenta enormemente le nostre difficoltà: l’impegno di IHP, Rifugio degli Asinelli ed ENPA a pagare le spese per il fieno e i farmaci si è dovuto per forza di cose allargare: l’azienda che ospita temporaneamente in custodia gli animali chiede infatti un rimborso delle spese sostenute e di quelle ancora da sostenere per l’utilizzo dei macchinari, per il personale impiegato e per i veterinari che quotidianamente controllano gli animali. Per evitare che la situazione vada in stallo a discapito di questi ultimi, abbiamo sottoscritto un impegno a farci carico anche di queste spese: è una situazione che si commenta da sola, purtroppo.

Ciò che abbiamo fatto finora è stato possibile solo grazie alla generosità delle persone che ci hanno inviato donazioni. Ma non siamo neanche a metà del lavoro: ci sono ancora tanti animali da recuperare, il cui sequestro non è stato finora possibile per motivi di spazio.
Nel frattempo stiamo provvedendo in qualche modo ad alimentarli, pur non potendo contare sulla collaborazione delle autorità locali e dell’Asl: ci sono voluti ben tre giorni per far portare alcuni balloni di fieno a un gruppo di oltre 20 cavalli e pony che erano senza cibo da giorni. Alla fine abbiamo dovuto farlo a spese nostre. Ci saremmo aspettati una partecipazione più concreta, visto che per anni questo scempio si è svolto sotto i loro occhi.

Lavoriamo anche perché tutti i nodi vengano al pettine. Per adesso contiamo ancora sulla sensibilità e sull’aiuto dei cittadini per concludere velocemente questo sequestro e mettere in salvo tutti gli animali: servono altri fondi per coprire le spese necessarie.
Nei prossimi giorni i volontari di Italian Horse Protection e del Rifugio degli Asinelli torneranno sul posto: manderemo aggiornamenti in tempo reale e, speriamo, solo notizie positive.

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