22/10/2024
Siamo stati invitati ieri alla conferenza "UNO SPORT PULITO", presso l'agenzia di stampa Nazionale Dire a Roma, organizzata dall'associazione Giacomo Fornasier, che porta il nome del ragazzo morto suicida dopo aver subito ripetute violenze sessuali e psicologiche tra il 2002 e il 2008 in un centro ippico FISE in provincia di Biella.
Si è parlato di temi che riguardano gli sport equestri: tutela dei minori dagli abusi sessuali, safe guarding, tutela dei cavalli, formazione, giustizia sportiva e il cosiddetto "sistema Di Paola".
Dichiarazioni shock, a partire da quella della mamma di Giacomo, Lorella Tempia, che da tempo ha ingaggiato una battaglia per chiedere il commissariamento della Federazione Italiana Sport Equestri perché l’istruttore FISE, accusato di pedofilia e condannato in primo grado e in appello, <<nonostante le condanne della Giustizia ordinaria e sportiva ha continuato a lavorare come istruttore al fianco di altri minori ignari, ed è stato nuovamente tesserato nei ranghi federali come proprietario di un pony utilizzato in gara da ragazzi e di un’altra decina di cavalli>>.
Lucilla Montanari, istruttrice che ha subito ritorsioni per aver denunciato un collega poi radiato per abusi su minore e anche lei oggi componente dell’associazione Giacomo Fornasier, ha dichiarato: <<Questi casi sono diffusi in tutta Italia e l’associazione è nata proprio per proteggere i minori che frequentano il mondo equestre e per fermare questi abusi>>.
Maria Stella Grazioli, psichiatra e specialista in psicologia clinica e consulente del Tribunale penale di Roma che, dopo aver svolto la perizia sui fratelli Fornasier, su richiesta della madre dei ragazzi ha deciso di entrare a far parte dell’associazione, ha detto: <<Dal lavoro emerso ho potuto accertare quanto la ferita psichica dei ragazzi abusati non si sia mai rimarginata, soprattutto per la beffa rappresentata dal fatto che il pedofilo continuasse a lavorare nei centri equestri della Fise>>.
Il presidente di IHP, associazione da sempre contraria agli sport equestri e all'idea del cavallo "sportivo", ha parlato dei tentativi di dialogo con la FISE, sempre disattesi, sul tema dei cavalli fuoriusciti dal circuito che non sono controllati e tutelati: cavalli che rischiano di finire in mani criminali o al mattatoio e di cui nessuno, neanche la federazione che tanto parla di benessere, si preoccupa. Sono tante le inchieste che dimostrano come la mancanza di un piano di tutela dei cavalli anziani e la mancanza di trasparenza fanno sì che troppo spesso i cavalli facciano una brutta fine dopo essere stati usati per il divertimento di qualcuno.
Speriamo che l'incontro di oggi abbia gettato ameno un seme di dialogo, in attesa che ai vertici degli sport equestri, così come anche dell'ippica, ci sia prima o poi qualcuno con cui parlare di cavalli. Per ora, in quegli ambienti, sono interessati solo a parlare di business: l'incontro di oggi ha visto intervenire molte voci critiche su quel sistema di gestione.
LEGGI ANCHE:
Abusi sessuali: una madre chiede il commissariamento della FISE (settembre 2024)