...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Larciano PT: cavalli in queste condizioni, ma nessuno interviene

24/10/2024

<<Quei cavalli stanno bene>>. È la frase che ci siamo sentiti dire al telefono da Nucleo Carabinieri Forestale di Pescia, giorni dopo aver inviato loro un esposto dettagliato e documentato con le immagini che vedete.

Purtroppo, la storia si ripete: i cittadini segnalano, noi verifichiamo e denunciamo, ma quasi sempre tutti gli sforzi vanno a infrangersi contro il muro di gomma di autorità ignoranti e insensibili che si arrogano il diritto di vita e di morte sugli animali, pur mostrando un’evidente impreparazione.

In questo caso ci siamo sentiti dire che “i cavalli sono anziani, hanno circa 20 anni” (!!!) e che il proprietario “non li vuole maltrattare, li tiene per come può”.

Alle nostre rimostranze che i cavalli anche se fossero anziani (e non lo sono) non dovrebbero essere così magri, non dovrebbero stare legati con una corda al collo e non dovrebbero avere a disposizione solo fieno ammuffito, la risposta è stata che avrebbero fatto un sopralluogo co l’ASL di Pistoia. Dalla padella alla brace! Da quella telefonata sono passate due settimane e non c’è stato alcun provvedimento. Il nostro esposto ufficiale è del 10 ottobre.

Ecco come funziona in Italia, nella maggior parte dei casi di maltrattamento:

1) la legge non è chiara, perché non ci sono regole scritte che indichino come gestire e accudire i cavalli e che sanciscano quando e perché sono sottoposti a maltrattamento;

2) non c’è un protocollo operativo per le autorità che ricevono denunce, che quindi si sentono libere di interpretare il loro ruolo in modo soggettivo;

3) a causa di una prassi che non è prevista dalla legge, e che noi infatti contestiamo, ma che purtroppo è orami radicata nelle Forze dell’Ordine, chi viene chiamato a valutare se un cavallo è maltrattato è l’ASL, ma la stragrande maggioranza dei veterinari ASL non ha la giusta competenza, non sono veterinari ippiatri. Eppure, si arrogano il diritto di vita o di morte sugli animali, scegliendo quasi sempre di non fare nulla: a volte per incompetenza, a volte per connivenza o paura dei proprietari.

Le forze di polizia potrebbero andare a verificare un maltrattamento portandosi dietro un veterinario ippiatra, invece dell’ASL. Perché non lo fanno? Perché magari il veterinario va pagato, mentre quello ASL è a disposizione gratis!

Queste non sono nostre interpretazioni: sono frasi che ci sentiamo dire regolarmente ogni volta che facciamo denunce, non abbiamo riscontri e cerchiamo di “dialogare” con le forze di polizia per “convincerle” che la tale situazione non va bene e che il tale animale sta soffrendo. In sostanza, cerchiamo di elemosinare quello che invece sarebbe un loro preciso dovere istituzionale e morale. E spesso non ci riusciamo perché quel muro di gomma è impenetrabile. Gli animali soffrono e noi restiamo impotenti.

 monte di tutto questo, è il sistema che è sbagliato, perché non si è mai data attuazione completa alla legge 189 del 2004. Già: sono 20 anni che abbiamo una legge ma non possiamo sfruttarla per strappare gli animali dalle mani dei loro aguzzini. Questa è la realtà. Cambiarla è un nostro preciso obiettivo.