...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Ciao Calippo

03/08/2023

Lo scorso 27 luglio ci ha lasciato Calippo. Una scomparsa tanto inaspettata quanto improvvisa: aveva 32 anni, ma era in piena salute e in splendida forma. Qualche giorno prima non aveva mangiato tutto il suo pastone: essendo lui particolarmente vorace, ci siamo allarmati. La visita veterinaria però non aveva constatato nulla di evidente, se non i battiti cardiaci leggermente accelerati. Le analisi del sangue erano tutto sommato buone. Era prevista una nuova visita la mattina del 28, ma il giorno prima, nel pomeriggio, improvvisamente ha manifestato problemi neurologici, accasciandosi e non riuscendo più a coordinare le gambe anteriori per rialzarsi. Il veterinario, arrivato poco dopo, ha constatato anche una colica insorta come problema secondario. Molto probabilmente aveva avuto un’ischemia, che inizialmente non aveva lasciato segni evidenti ma che poi ha progressivamente compromesso l’uso del treno anteriore. Nella tarda serata le sue condizioni sono precipitate.

Calippo era tanto per noi. Era un’istituzione: uno dei cavalli presenti fin dalla nascita di IHP, che si è sempre distinto per il suo temperamento mite, per la sua intelligenza e per la sua forza: cinque anni fa aveva anche superato brillantemente una grave infezione alla borsa navicolare, con un ricovero in clinica di quasi un mese.

Calippo era la guida di Stella, la nostra cavalla cieca. Insieme formavano una coppia formidabile che inteneriva tutti: lei la sua ombra, lui che pazientemente la guidava ovunque. Inseparabili in ogni attimo della giornata.

Nel dramma di questo momento dobbiamo anche affrontare adesso una difficile situazione, con lei che si ritrova improvvisamente senza il suo compagno e unico riferimento.

Tutto è stato così veloce da non poterci rendere conto che l’avremmo perso. Non è facile, e forse non è possibile, descrivere a parole cosa proviamo.

Vorremmo ringraziare chi in questi lunghi anni lo ha adottato a distanza, aiutandoci a prendercene cura al meglio: sappiamo che questa notizia colpirà anche voi e ci fa male darvela. Sappiamo di avergli regalato molti anni sereni e pieni di attenzioni e di affetto. Avremmo voluto che ce ne fossero ancora. Addio Calippo.

 

IL SALUTO DI SONNY RICHICHI A CALIPPO

Vi racconto come Calippo è diventato la guida di Stella, la cavalla cieca: è il mio modo per ricordare questo cavallo speciale che ci ha lasciato improvvisamente giovedì.

Quello che leggerete non lo troverete scritto in alcun testo di etologia, né lo vedrete mai a un corso di relazione col cavallo: è frutto di conoscenza ma anche di sensibilità, intuito e istinto.

Nel diventare progressivamente cieca, intorno al 2010, Stella si era affidata a Miranda, una pony salvata da IHP poco tempo prima. Insieme vivevano in un gruppo di anziani e lì Stella, a un certo punto, scelse una cavalla, Luna, come sua guida…facendoci anche tirare un sospiro di sollievo perché per la povera Miranda era troppo ingombrante. Curioso come si fossero trovate anche con il nome. Luna era la mia cavalla, salvata da una brutta fine molti anni prima, in tempi in cui IHP non era neanche nelle idee. Anziana e con i tendini posteriori compromessi da un prolungato sfruttamento (forse anche corse clandestine), Luna ci lasciò il 18 marzo 2017, quando le sue gambe cedettero del tutto.

A quel punto non sapevamo come fare con Stella, che le stava attaccata giorno e notte e che in Luna aveva la sua unica guida e sicurezza.

Non ho mai capito se Stella, che lasciammo vicina al corpo di Luna per un intero giorno, abbia mai elaborato il lutto. Di certo il suo atteggiamento era cambiato in quelle ore: il fatto di non sentire più i soliti rumori, i soliti passi e forse anche il solito odore, di certo le diceva qualcosa.

A un certo punto venne il momento della separazione e per forza qualcosa bisognava fare: non si poteva tenere Stella sola e disorientata in un paddock o, peggio, chiusa da qualche parte. Riprovare con Miranda, che nel frattempo era diventata molto anziana, non era il caso. Ci avevo pensato giorno e notte ma letteralmente non sapevo che fare, né c’erano dei precedenti a cui rifarmi.

Agii di istinto. Decisi di incavezzare Stella e portarla con me a fare un giro per il Centro di recupero. Non fu per niente facile: ovviamente lei iniziò ad agitarsi sempre di più, a cercare Luna, a nitrire e strattonare per tornare indietro. Ma in qualche modo riuscii a calmarla. Strada facendo pensai di fare una cosa al limite del folle: entrare con lei nel paddock di Koral, Gilda, Conan, Davide, Fritz, Betzy, Ola, Formoso, Calippo, Julia, Sugar, tutti cavalli più o meno della sua età, per vedere che reazioni avrebbero avuto passandogli davanti con Stella. Mi venne in mente che in quel gruppo poteva esserci il “candidato” ideale per trovarle una nuova guida. Furono 20 minuti complicati e anche pericolosi, in mezzo a tanti cavalli e con una cieca alla cavezza. Com’è facile immaginare, più di uno aveva atteggiamenti di allontanamento nei suoi confronti, che in fondo era nuova ed estranea al gruppo: lì usai tutta l’attenzione e l’esperienza che potevo per evitare qualunque tipo di contatto. La complicazione era che nel frattempo dovevo osservare tutti, uno per uno, per capire chi, in quel gruppo, aveva invece nei confronti di Stella un atteggiamento tranquillo o addirittura curioso. Ovviamente erano da escludere a priori eventuali coppie di amici e anzi la scelta doveva cadere su quelli meno imbrancati di tutti, per non rompere legami.

Uscito da lì, decisi di provare con tre di loro: il mio Koral e anche Sugar e Calippo. Li portai tutti in un paddock più piccolo dove portai anche Stella, rimanendo con lei tutto il tempo per evitare incidenti, oltre che per osservare. Koral fu scartato quasi subito: voleva tornare nel suo gruppo ed era innervosito dalla situazione.

Sinceramente confidavo su Sugar, cavalla che aveva la caratteristica di starsene spesso per i fatti suoi, lontana dagli altri: ma anche lì confermò questa sua caratteristica, non calcolando minimamente Stella e anzi mostrandosi infastidita quando provavo ad avvicinarle. Dopo neanche due giorni anche lei tornò nel gruppo.

Calippo invece rimaneva tranquillo: non prendeva iniziative ma accettava di buon grado che io mi avvicinassi con Stella. E lei sembrava incuriosita. Era solo un primo piccolo segno, condizionato dalla mia presenza che un po’ mediava le cose, ma fu sufficiente. Nelle tre settimane successive lavorai per favorire il loro avvicinamento puntando sulle loro caratteristiche principali di animali pascolatori e fortemente sociali. Avendo molto spazio non c’erano pericoli di conflitti e questo li aiutò ad abituarsi alla reciproca presenza. Per ridurre le distanze, sfruttai i momenti in cui non erano al pascolo ma avevano a disposizione solo il fieno: messo in due postazioni abbastanza lontane tra di loro (per evitare conflitti) ma che giorno dopo giorno si avvicinavano sempre di più, fino a diventare una postazione sola. Intanto, io ci passavo del tempo regolarmente, facendo cose per loro piacevoli come grattini, pezzetti di carota…cose semplici, il cui unico obiettivo era dare loro l’idea della condivisione di qualcosa di positivo. Magicamente si era formata la coppia, che da quel momento fu inseparabile e che per tanti anni è stata un esempio di amicizia profonda, pura, esemplare per tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscere Calippo e Stella. Un legame che solo la morte poteva rompere. E così è stato.

Adesso Stella si ritrova nella stessa situazione di qualche anno fa. È disorientata, cerca Calippo, non vuole neanche mangiare il suo pastone che normalmente divorerebbe.

E questo, ora come allora, non si risolve con uno schiocco di dita, anche perché non eravamo minimamente pronti all’idea che lui ci avrebbe lasciato all’improvviso, visto che scoppiava di salute sebbene fosse anziano.

Sto facendo delle prove, cercando di capire quale sia la scelta migliore. Magari seguite come andrà, nei miei futuri post.

In questa foto, scattata da Jacopo Storni del Corriere, stavamo affrontando tutti un momento molto difficile e lui era anche zoppo a causa di una recente grave infezione alla borsa navicolare, ma sempre con Stella vicino a lui: in clinica avevano anche condiviso il box per più di tre settimane. Dopo mesi di cure quotidiane riuscì a guarire e smise anche di zoppicare, quasi un miracolo. Di sicuro era forte e resiliente.

È la prima volta che racconto per intero la storia di Calippo e Stella. Inevitabilmente penso a cosa si perde chi vede negli animali degli esseri inferiori da usare o addirittura da mangiare. Penso ai tanti che non hanno avuto la fortuna di Calippo e Stella, ma penso anche a quanto sono stato fortunato io a incrociare le loro strade.