...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Molise, cavalli maltrattati e rischio inquinamento: la denuncia di IHP

22/03/2022

Cavalli sbranati dai lupi e lasciati allo stato brado tutto l’anno, senza ricovero e assistenza, anche nei periodi invernali, oltre al pericolo per i cittadini stessi e all'elevato rischio d'inquinamento del suolo dovuto all’eccessiva presenza di nitrati.

E' la situazione denunciata da IHP per ciò che avviene da molti anni nel territorio “Pantano Zittola - Feudo Valcocchiara”, appartenente al Comune di Montenero Val Cocchiara (IS) in Molise.

Dal 2016 sono state molte le segnalazioni che hanno fatto emergere un quadro preoccupante: alcuni residenti hanno denunciato irregolarità nella gestione di numerosi cavalli da parte di alcuni allevatori della razza “Pentro”, una razza di cavalli riconosciuta e tutelata dalla Regione Molise.

“Per la cura di questi cavalli – spiega l'associazione - agli allevatori vengono erogati annualmente contributi pubblici, sotto forma di “misure agroambientali”, per il mantenimento della razza, nella misura di 500 euro annuali a capo. Vengono inoltre riconosciuti contributi per “costruzione o ristrutturazione di ricoveri per cavalli, staccionate, recinti e abbeveratoi, miglioramento dei pascoli, acquisto di attrezzature tecnologiche, progettazione di strutture”. Infine, viene concesso il pascolamento in terreni pubblici limitatamente ad alcuni mesi dell’anno. Secondo quanto riferitoci nelle varie segnalazioni - e da noi verificato attraverso l’acquisizione di documentazione prodotta negli ultimi cinque anni dal Corpo Forestale dello Stato, dall’ASREM, dalla Regione Molise, dal WWF, da laboratori certificati per l’analisi delle acque e del suolo - l’utilizzo dei pascoli è altamente anomalo e tale da produrre danni ambientali, inquinamento e maltrattamento di animali”.

“A Montenero Val Cocchiara quegli animali - spiega ancora IHP - sono esposti a fame, freddo e rischio di attacco di predatori: diversi animali morti sono stati rinvenuti nel tempo. Oltre ad ignorare i periodi di chiusura dei pascoli, alcuni allevatori costruiscono chiusure abusive delle strade cittadine allo scopo di evitare che i cavalli, risalendo dal Pantano, arrivino fin dentro il paese. Più volte la Regione Molise ha chiesto interventi alle autorità preposte affinché vengano smantellate tali chiusure (fatte anche con filo spinato) ma senza alcun riscontro. Tutto ciò è stato costantemente documentato con foto e video nel corso degli anni. Già nel 2016 il Corpo Forestale dello Stato segnalava che molte strutture di allevamento erano inadeguate ad ospitare animali e che in alcuni casi erano sprovviste di letamaia: situazione questa che non è mutata nel corso degli anni e che ha avuto come primaria conseguenza il lasciare gli animali all’addiaccio anche in inverno, con molti di loro rinvenuti morti o sbranati dai lupi”.

IHP ha effettuato un sopralluogo il 19 e 20 dicembre 2021 e ha potuto osservare, fotografare e filmare cavalli nel Pantano della Zittola, in periodo non consentito, di giorno e di notte, nonché lungo le strade cittadine del Comune di Val Cocchiara.

“Il giorno successivo – conclude l'associazione - abbiamo chiesto l’intervento dei Carabinieri Forestali di Forlì del Sannio, il cui atteggiamento è stato surreale, con il Comandante che ci ha accusato di dichiarare il falso perché i cavalli a suo avviso possono stare tutto l’anno su quei terreni (ma senza esibire atti o normative a supporto) e che ci ha addirittura ammonito sul rischio di muovere accuse di reati senza averne certezze. Giungevano sul posto anche due medici veterinari ASREM, i quali si limitavano ad ascoltare le nostre dichiarazioni, senza procedere ad alcuna verifica sugli animali e limitandosi a dire che avrebbero scritto una relazione in ufficio. Ad oggi, nessun intervento è stato predisposto: gli animali hanno trascorso l’inverno in quei terreni in condizioni inaccettabili, sulla neve e sul ghiaccio, senza foraggio, senza ripari, senza accudimento e abusivamente”.

 

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