28/02/2020
È successo lo scorso 25 febbraio: finito con un colpo in testa dopo che, secondo una prima ricostruzione da confermare, si era ferito all’addome. L’ipotesi è che venisse usato per le corse clandestine e che lo stessero “allenando” per quelle strade di campagna. Forse il cavallo si era ferito o infortunato e a quel punto per chi lo usava non valeva più niente. Non è la prima volta che in Sicilia vengono fatti tali macabri ritrovamenti e questo spiega perché il primo sospetto va al giro delle corse clandestine: nell’aprile del 2019, nei dintorni di Palermo, fu trovato un cavallo legato e ucciso sul ciglio della strada. Nel luglio 2015 un cavallo senza vita venne rinvenuto in mezzo alla carreggiata di Viale Regione Siciliana, sempre a Palermo. Qualche mese prima, nella provincia della stessa città, a Ficarazzi, fu ritrovato un cavallo morto sulla spiaggia, privo di microchip. Qualche anno prima, nel 2012, sempre a Palermo in via Ernesto Basile, venne trovato morto un cavallo che sarebbe stato “figlio” di Varenne. Tutte queste morti sono state attribuite a incidenti causati dall’abitudine di “allenare” i cavalli per le strade, verosimilmente per le corse clandestine. Ricordiamo che, nel nostro Paese, il Codice della strada contiene ancora oggi un’arcaica norma che consente il transito per le strade urbane alla guida di calessi di ogni genere: perciò anche chi conduce un sulky da corsa non rischia di essere fermato da alcun agente. (foto e notizia tratti da Trapani oggi) Tutti i link agli articoli, con le foto: Trapani, cavallo trovato morto con un colpo in testa Palermo, orrore: cavallo legato e ucciso trovato sul ciglio della strada (aprile 2019) Palermo, viale Regione: cavallo morto abbandonato per strada (luglio 2015) Ficarazzi (PA): cavallo morto sulla spiaggia (febbraio 2015) Palermo, via Basile: cavallo morto, è figlio di Varenne (settembre 2012)