...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

CHIARA - giugno 2022

Ho scoperto IHP solo l'anno scorso mentre cercavo una struttura dove svolgere delle ore di tirocinio per l'Università. Già leggendo le informazioni sul loro sito web sono rimasta davvero colpita da quanto lavoro è stato fatto in questi anni, da quante battaglie sono state vinte e sono ancora in atto per la salvaguardia e la tutela dei cavalli che, su territorio italiano e non, subiscono soprusi e vengono sfruttati per poi essere abbandonati a un destino incerto.

Quest'anno verso la fine di maggio/inizio giugno, per poco più di due settimane, sono stata ospitata da loro come tirocinante e finalmente ho potuto vedere dal vivo come viene gestito il Centro di recupero.

Sono stata molto felice di dare una mano e allo stesso tempo poter imparare e conoscere così tanto. Infatti, nonostante avessi già avuto esperienza con i cavalli, niente può essere comparabile ad osservare i cavalli interagire tra loro nel loro "habitat naturale": la libertà, il branco.

Una cosa incredibile per me è stata notare anche come i cavalli interagivano con le persone; c'è chi è più schivo, chi ti guarda solo da lontano, chi incuriosito si avvicina ma non gradisce tanto le carezze o chi le preferisce (come i grattini alle orecchie di Pedro, l'asinello silenzioso come un gatto...forse il mio "personaggio" preferito fra i tanti, se posso aggiungere) o chi semplicemente ti vede come un distributore di fioccato ambulante e pronto a spazzolarti con i suoi labbroni dalla testa ai piedi pur di ottenerlo.

Ad ogni modo tra i cavalli, l'asino Pedro e Bardo il bardotto, ognuno è bellissimo a modo suo e ognuno con gli occhi, con il corpo o il passo ci racconta silenziosamente la loro storia e io sono grata di essere stata lì per ascoltarla.

Oltre all'esperienza di volontariato, porterò con me tutte le nozioni apprese sui cavalli grazie a Sonny e le sue "lezioni" sulla gestione degli equini anziani, come relazionarsi e avvicinarsi da terra, l’alimentazione, i cinque sensi... (che inoltre è stato sempre disponibile a rispondere e chiarire tutti dubbi e le domande che gli ponevo); e anche grazie alle chiacchierate con Anna durante il giro delle medicazioni (quando spesso per raggiungere il gruppo di cavalli sulla collina, la collina si trasformava in una montagna da scalare),che cercava e aveva sempre un rimedio naturale a portata di mano per ogni problema.

Alla fine, quindi, posso affermare che sì, è stata un’esperienza sicuramente faticosa ma per cui sicuramente vale la pena sporcarsi le mani. Ringrazio perciò Sonny, Anna, Margaux (la volontaria con cui ho condiviso l'appartamento) e tutti coloro che aiutano in qualsiasi modo il centro IHP, per la bella esperienza e per l'impegno che ci mettono ogni giorno per garantire una degna vita e/o gli ultimi anni di riposo e cure ai magnifici cavalli del Centro e che lottano per quelli che ne hanno ancora bisogno.