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Il Prof. Jan Ladewig ospite dell’IHP: successo dell’incontro del 26 aprile
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29/04/2014
(29 aprile 2014)
Ha riscosso moltissimo interesse l’incontro tenuto dal Prof. Ladewig lo scorso sabato, che ha visto la partecipazione di 30 persone.
Il titolo
"Le altre 23 ore del giorno di un cavallo"
era dedicato alla triste condizione della maggioranza dei cavalli che vivono in condizioni innaturali, in Italia e non solo.
I cavalli si sono evoluti per vivere in gruppi sociali, su ampie pianure
. Nella maggior parte delle loro 24 ore si muovono lentamente in gruppo, pascolando.
La loro anatomia, fisiologia e psicologia sono state modellate da queste condizioni, e
migliaia di anni di domesticazione non hanno cambiato quasi per niente queste caratteristiche.
Invece, le condizioni in cui sono tenuti molti dei cavalli che sono montati sono purtroppo ben diverse
. Nella maggioranza delle scuderie e dei maneggi i cavalli escono dal box solo per alcune ore la settimana: nei casi più fortunati, circa un’ora al giorno. Sono stabulati in isolamento, in edifici chiusi e ricevono due o tre pasti al giorno anziché essere liberi di pascolare. Anche se la tendenza è ora quella di farli uscire un po’ più spesso, spesso sono tenuti soli, in luoghi piatti e senza stimoli, senza niente da fare.
Per altri animali domestici sociali, come suini e bovini, l’isolamento è stato in gran parte sostituito da una stabulazione libera. Una scelta di questo genere ancora non è stata fatta per la maggioranza dei cavalli: molti proprietari hanno il timore di tenere il loro cavallo con altri, per paura che lottino e si feriscano.
Dalle osservazioni fatte su cavalli allo stato brado sappiamo che, nonostante ci sia una maggiore enfasi e prestanza fisica nei comportamenti agonistici, molto raramente i cavalli si feriscono. Una possibile ragione è che sono meglio socializzati, perché cresciuti insieme a loro simili di ambo i sessi e di età differenti. Mentre, dall’altro lato,
la stabulazione singola in box è la causa di molte patologie
(problemi respiratori, coliche, patologie agli zoccoli, ecc…)
che sono quasi sconosciute nei cavalli bradi
. Inoltre, in questi ultimi non si sviluppano
problemi comportamentali
, come le stereotipie, che affliggono i cavalli nelle scuderie.
Se teniamo davvero al benessere del cavallo
e ad avere un animale sano ed equlibrato, dobbiamo imitare il più possibile le condizioni naturali ed aumentare le nostre conoscenze circa il processo di socializzazione: qual è la composizione ottimale di un branco, gli effetti scaturiti dal tenere i cavalli in branchi molto numerosi e come migliorare l’ambiente dove vivono.
Jan Ladewig
si è laureato in medicina veterinaria alla Royal Veterinary University di Copenhagen, Danimarca, e ha conseguito il PhD in Comportamento Animale presso l’Università di Davis, California. Ha lavorato come ricercatore associato in Germania, studiando le reazioni comportamentali e psicologiche di bovini, suini ed equini nei confronti dello stress. Ha anche misurato la motivazione nei suini attraverso procedure di condizionamento operante. Jan è particolarmente interessato al background scientifico relativo all’addestramento del cavallo, poiché è collegato al benessere equino ed alla sicurezza del cavaliere.
il Prof. Jan Ladewig
foto di gruppo dopo l’incontro
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