...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Ippica: morte di Palmaria, la risposta dell’Unire-Assi

14/08/2012

(14 agosto 2012)

Dopo la morte della cavalla Palmaria, avvenuta durante una corsa all’ippodromo di Sesana di Montecatini Terme lo scorso 26 luglio, avevamo scritto una lettera all’Assi-Unire per chiedere se fossero state accertate le cause del malore e se fossero disponibili i risultati delle analisi antidoping e le risultanze di eventuali visite mediche preventive.
Ricordiamo che Palmaria, dopo duecento metri di corsa, iniziò improvvisamente a barcollare, deviò a destra e cadde a terra, morendo di lì a poco (vedi articolo de La Nazione). La cavalla aveva appena 3 anni.

Pubblichiamo oggi la risposta di un funzionario dell’Assi-Unire:

«Riguardo alla Vostra richiesta inerente alla morte della cavalla Palmaria, Vi comunichiamo che sono stata immediatamente contattata dal veterinario incaricato dall’Agenzia all’ippodromo di Montecatini subito dopo l’accaduto.

La cavalla, una volta caduta a terra, ha manifestato una copiosa emorragia dalla cavità orale e dalla cavità nasale probabilmente a seguito della rottura di un aneurisma.
Purtroppo in questo caso non si è potuto procedere alle analisi antidoping in quanto a seguito della copiosa emorragia non era presente pressione sanguigna sufficiente per l’effettuazione del prelievo e inoltre il veterinario di servizio ha giustamente preferito utilizzare la vena per l’infusione di sostanze antishock e fluido terapia per cercare di stabilizzare l’animale e salvargli la vita.

La rottura di un aneurisma purtroppo è un’evenienza, seppur rara, che può causare morti improvvise in pista senza alcun sintomo premonitore valutabile clinicamente.
Al momento dell’entrata in pista e durante le fasi di sgambatura, la cavalla non ha manifestato alcuna anomalia e pertanto era giudicata idonea alla corsa»
.

La proprietaria di Palmaria, indignata, ha detto subito dopo la corsa (vedi link): «Nessun rispetto per la vita. Palmaria è morta in pista, ma nessuno ha voluto annullare la corsa. Non c’è stato alcun gesto di rispetto davanti a una tragedia così terribile. Le luci del Sesana sono rimaste accese, mentre il mio cavallo veniva abbattuto. E la corsa, senza alcun gesto di pietà, è stata ripetuta poco dopo. L’ippica non dà buoni esempi. Gli addetti del settore meritano tutte le critiche».