10/11/2022
(intervista di Carmen Luciano)
Emanuele per svariati anni è stato totalmente immerso in quella realtà che stiamo cercando di far cessare, quella in cui i cavalli sono confinati dentro lo stereotipo di animali da lavoro, da galoppo, da trotto, da corsa, da gara, da traino e tante altre invenzioni antropocentriche umane. Aveva delle convinzioni su questi animali, le stesse che hanno ancora chi li doma e detiene per i più disparati fini. Ma qualcosa ad un certo punto dentro di sé è scattato. È iniziato un processo di catarsi che lo ha portato a vedere quelle creature in un altro modo, in un modo totalmente diverso, e di punto in bianco quel modo che gli sembrava fatto di amore, collaborazione persona-animale e passione si è rivelato per quello che era, per ciò che è realmente.
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