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Corsa clandestina condivisa sui social: IHP presenta denuncia

03/09/2019

(3 settembre 2019)

Grazie a un articolo del giornalista Paolo Borrometi su laspia.it siamo venuti a conoscenza dell’ennesima corsa clandestina sulla pelle dei cavalli, questa volta nel Siracusano, in un luogo per adesso non meglio precisato.

Tutto viene ripreso in questo video

Si vedono due cavalli condotti alla “partenza” su un rettilineo di una strada a scorrimento veloce, circondati e seguiti da un nugolo di filibustieri in sella a moto e scooter.
I due cavalli sono attaccati a un sulky, carrettino a due ruote normalmente usato nelle corse di trotto, ma vengono improvvisamente lanciati al galoppo, un’andatura molto più veloce, com’è tradizione nelle corse clandestine.
La folle corsa sull’asfalto dura quasi due minuti: i cavalli vengono spronati con le redini, col frustino, ma soprattutto con urla forsennate e colpi di clacson.

Tutto viene ripreso con un cellulare e il video subito diffuso in rete come se niente fosse, come se stessero facendo la cosa più normale di questo mondo.

Sulla base della legge 189/2004 contro il maltrattamento di animali, IHP ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa e al Comando Provinciale dei Carabinieri di Siracusa.

L’articolo 544 quinquies del codice penale, infatti, punisce chiunque promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l’integrità fisica. La pena è aumentata se le predette attività sono promosse utilizzando videoriproduzioni o materiale di qualsiasi tipo contenente scene o immagini dei combattimenti o delle competizioni e se il colpevole cura la ripresa o la registrazione in qualsiasi forma dei combattimenti o delle competizioni.
Inoltre punisce le scommesse, che molto presumibilmente sono state fatte anche in occasione di questa corsa come di tutte le altre.

IHP chiede alle Forze dell’Ordine di verificare l’applicabilità anche dell’art.544 ter del codice penale sull’eventuale uso di sostanze stupefacenti e, non ultimo, sulla base del fatto che indurre cavalli al galoppo sfrenato sull’asfalto li espone senza alcun dubbio a gravi rischi di cadute e di lesioni ai legamenti e alle ossa: tale andatura è vietata in qualsiasi competizione ufficiale e in qualsiasi regolamento di gare ed esibizioni, a tutela dell’incolumità degli animali. Per configurare la fattispecie di reato è sufficiente sottoporre l’animale “a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”.

Ci auguriamo che attraverso le immagini le Autorità possano individuare i colpevoli e porre sotto sequestro i cavalli. IHP seguirà la vicenda confidando nel lavoro delle Forze dell’Ordine, che in altri casi (come negli anni passati a Catania, Messina e Reggio Calabria, tra gli altri) hanno portato a sequestri e condanne.

Le corse clandestine sono un fenomeno diffuso in molte regioni, in particolare nel Sud Italia, e sono parte integrante del tessuto criminale legato alle mafie. Oltre all’ingente giro di soldi legato alle scommesse illegali e alle compravendite dei cavalli, per alcuni personaggi avere cavalli vincenti rappresenta un’esibizione di potere. La fine di questi animali è invariabilmente il mattatoio, quando si rompono durante corse e allenamenti oppure quando non sono più performanti. Viene fatto largo uso di droghe di vario tipo sugli animali per aumentarne le prestazioni. Non raro anche l’uso di cocaina.

Leggi l’articolo su laspia.it





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