...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

NOTIZIE DAL CENTRO DI RECUPERO DI IHP

23/02/2019

Cari amici e sostenitori di IHP,

purtroppo questo messaggio reca pessime notizie, che abbiamo dovuto tenere riservate per alcune settimane. Ci dispiace per questo silenzio: avremmo voluto condividere le immagini della nuova sede, i cavalli felici nei pascoli, i lavori in corso... ma purtroppo le cose stanno andando diversamente. È una vicenda non ancora finita, ma è giunto il momento di raccontarvi questa storia così come la conosciamo ad oggi, come la stiamo vivendo nostro malgrado.

All’inizio di gennaio, subito dopo il trasferimento nei nuovi bellissimi terreni di Tignano, ben otto dei cavalli affidati alle cure di IHP sono morti all’improvviso, senza avere presentato nessun sintomo di malessere e senza essere affetti da alcuna patologia.

Come potete immaginare, abbiamo provveduto immediatamente a inviare campioni e corpi presso laboratori e istituti di ricerca per fare autopsie e analisi. Contemporaneamente ci siamo rivolti alle Forze dell’Ordine e alle autorità sanitarie locali e nazionali, visto che la dinamica delle morti rendeva palese che si trattasse di un avvelenamento. Abbiamo anche sporto denuncia contro ignoti, perché tra le ipotesi vi è quella di un gesto doloso. Abbiamo inoltre limitato gli spazi e i movimenti degli altri cavalli, decidendo anche di chiuderli di notte in due capannoni chiusi a chiave, in attesa di conoscere le cause dei decessi e intervenire di conseguenza.
Purtroppo ad oggi non è ancora chiaro cosa sia successo. Per quanto possa sembrarci assurdo, gli esami autoptici non hanno fornito dati sufficienti per seguire una pista specifica e gli altri rilevamenti effettuati sui terreni non hanno ancora permesso di identificare possibili cause.
Stiamo verificando tutte le ipotesi possibili. In queste settimane vari esperti hanno analizzato minuziosamente terreni, piante, alghe e falde acquifere presenti nei terreni per verificare la presenza di sostanze tossiche. Non è stato riscontrato nulla di inusuale o potenzialmente letale.
Alcune analisi su sangue e tessuti sono state effettuate da laboratori sia in Italia che all’estero ma i dati emersi finora non forniscono risposte sufficienti: per questo motivo stiamo chiedendo con forza da molti giorni ai veterinari e alle autorità di accelerare e ulteriormente approfondire le ricerche.

Finora neanche le indagini delle Forze dell’Ordine hanno condotto a nulla.

Escluse origini virali o infettive, resta la diagnosi di intossicazione acuta, troppo vaga però per dirsi soddisfacente. Nel frattempo il livello di mobilitazione e stress è difficile da descrivere: la gestione di oltre 50 cavalli è sempre complicata, ma l’impossibilità di lasciarli pascolare liberamente moltiplica il lavoro e crea la necessità di prevenire incidenti generati dalle condizioni anomale del momento attuale. Stiamo garantendo periodi quotidiani di rilascio in aree recintate per tutti i cavalli ma siamo lontani dalla situazione ottimale a cui vogliamo tornare al più presto possibile. Nessuno degli altri cavalli ha mai manifestato sintomi di alcun tipo, pur avendo condiviso pascoli e acqua con gli 8 deceduti, nei giorni successivi al trasloco.

Per noi di IHP, che facciamo del benessere del cavallo il pilastro della nostra missione, una situazione del genere è al limite del sopportabile. Ma dobbiamo continuare a lottare finché chiarezza, ed eventualmente giustizia, non saranno fatte. D’altronde lottare per i diritti dei cavalli è la nostra missione, e per quanto queste morti assurde possano averci ferito, e possano aver ferito voi che ora ne venite a conoscenza, noi non ci arrendiamo. Lo dobbiamo ai cavalli, che non meritavano di certo di morire così. E lo dobbiamo a voi, che in noi riponete la vostra fiducia.

In queste settimane abbiamo deciso di tenere la notizia riservata per evitare possibili problemi alle indagini, ma crediamo che a questo punto sia doveroso parlarne apertamente perché tutto ciò che poteva essere fatto sinora non ha condotto a risposte definitive e la situazione continua a essere emergenziale.

Vi chiediamo pertanto di seguire con noi i futuri sviluppi e se vi è possibile di sostenerci anche economicamente perché alle spese del trasferimento si sono aggiunti notevoli costi per fronteggiare questa orribile situazione.

Condivideremo future informazioni non appena riusciremo ad avere maggiore chiarezza. Nel frattempo, chiunque avesse notizie utili a risolvere questo mistero ci contatti.

Approfittiamo di questo messaggio per ringraziare i volontari per l’enorme lavoro di queste settimane e tutti voi che continuate a sostenerci in questo momento di difficoltà.


(foto di Grazia Bianchi)