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CALUSO (TO): Cavalli torturati con scosse elettriche, fruste, calci, pugni, getti d’acqua bollente
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05/04/2017
(5 aprile 2017)
Una storia allucinante, fatta di gravi maltrattamenti, che andava avanti da diverso tempo e che è stata portata alla luce da un servizio di
Edoardo Stoppa
di Striscia La Notizia, a seguito di alcune segnalazioni che raccontavano anche di irregolarità nella movimentazione dei cavalli che entravano e uscivano dalla struttura.
Durante il sopralluogo, effettuato a metà febbraio da Stoppa con il supporto delle Guardie Zoofile Ittico Venatorie Ambientali, Comando Provinciale di Torino, è stata constatata la presenza di circa 60 cavalli, alcuni dei quali con segni di ferite e fiaccature più o meno recenti, e di 10 pony. Sono stati rinvenuti diversi strumenti atti a provocare dolore e/o ferite:
bastoni
contenenti
pungoli elettrici
e dotati di cavi elettrici e batterie, kit con
collari elettrici
, 1
teaser
,
speroni collegati a cavi elettrici
, una testiera chiodata.
Nei pressi del tondino di “addestramento” sono stati trovati anche un
fucile ad aria compressa
e una
bottiglia di aceto
con alcune garze impregnate.
Inoltre, in un nascondiglio, sono stati trovati molti
farmaci
veterinari, buona parte dei quali
scaduti
, e decine di
passaporti
non appartenenti ad alcuno dei cavalli presenti in scuderia.
Un cavallo e una pony mostravano evidenti segni sul corpo e le loro condizioni erano tali da indurre le Guardie a effettuare un sequestro preventivo per il loro immediato ricovero in clinica.
Infatti già dalla prima visita veterinaria effettuata sul posto era emerso che il cavallo era stato ritrovato nel tondino
“con fresche ed ampie abrasioni bilaterali causate dallo sfregamento intenso e continuo dello strumento di lavoro alla corda che al momento del ritrovamento ancora indossava”
.
Mentre la pony aveva difficoltà a camminare a causa di una grave zoppia: aveva infatti una profonda ferita a livello del piede, con infezione in corso. Aveva inoltre lesioni acute e sanguinanti nella regione perineale, oltre a cicatrici di vecchia data su tutta la parte posteriore del corpo.
Il
referto della clinica veterinaria
dove i cavalli erano stati immediatamente trasferiti, descrive la pony in uno stato di
malnutrizione grave
, con una
zoppia grave
sul posteriore destro dovuta a una ferita penetrante e profonda a livello del piede che ha determinato un’infezione diffusa e una lesione del tendine. E poi altre infezioni sulle gambe posteriori,
cicatrici
sulle gambe, nella zona della vagina e sul muso, quest’ultima con
lesione del nervo facciale
.
Mentre il cavallo baio, oltre alle ferite ancora sanguinanti, aveva chiari segni di un
trauma all’occhio sinistro
.
Gli altri cavalli
presenti nella struttura apparivano letteralmente terrorizzati dalla presenza umana, rintanandosi nell’angolo del box ogni volta che qualcuno vi si affacciava.
Dalle informazioni raccolte da Stoppa - che ha riportato le relative testimonianze oculari nel servizio andato in onda - sembrerebbe che i cavalli venissero
torturati con scosse elettriche, picchiati con fruste, spranghe di ferro, catene, sottoposti a violenti getti d’acqua bollente tramite una idropulitrice, lasciati molte ore nel tondino
(piccolo recinto di addestramento) con delle redini che li obbligavano a stare
con il collo iperflesso
verso il basso (posizione estremamente innaturale e causa di notevole dolore e di traumi). Alcuni cavalli presenti nella struttura presentavano
vecchie cicatrici
alle gambe, verosimilmente date da “incordatura” e cioè da corde strette sulle articolazioni al punto da provocare traumi o gravi abrasioni.
Come se non bastasse, sembra che in un terreno adiacente possa esserci una
fossa comune
dove si sospetta siano stati sepolti alcuni cavalli: infatti le ruspe sarebbero al lavoro proprio in questi giorni per verificare. Gli inquirenti stanno anche indagando per verificare se vi siano stati anche casi di
macellazione clandestina
di cavalli.
Eppure, stando sempre alle informazioni raccolte, sembra che questa persona facesse anche da
istruttore di equitazione a dei bambini
, facendoli perfino partecipare a gare e concorsi.
Mentre le indagini erano in corso, è stata diffusa ieri la notizia secondo cui l’allevatore e la sua compagna avrebbero
malmenato e torturato per ore lo stalliere
provocandogli anche gravi fratture, accusandolo di essere stato lui a denunciarli (circostanza non veritiera, peraltro).
Per questo reato sono stati entrambi posti agli arresti domiciliari. Durante l’irruzione per l’arresto sono stati
trovati altri strumenti elettrici
, segno evidente che l’allevatore aveva ricominciato da capo come se nulla fosse.
IHP e Progetto Islander chiedono adesso con forza che l’allevamento venga chiuso e che tutti i cavalli vengano posti sotto sequestro e portati in luoghi sicuri
. Le associazioni auspicano un processo esemplare per un caso di una brutalità inaudita.
S
ERVIZI DI STRISCIA LA NOTIZIA SULLA VICENDA DI CALUSO:
Servizio del 2 marzo 2017: sequestro dei cavalli
Servizio del 5 aprile 2017: intervista allo stalliere aggredito
Servizio del 24 aprile 2017: aggiornamenti
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