...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Spirit

Spirit era un cosiddetto "cavallo vagante" ed è stato salvato in Campania. Pochi sanno che in vari regioni italiane esiste il fenomeno di cavalli gestiti da pseudo allevatori che spesso operano nella più totale illegalità: cavalli comprati e rivenduti senza documenti, a volte rubati, spesso lasciati in giro a cercare cibo anche nei terreni altrui o per le strade. Più volte IHP ha denunciato situazioni del genere.

La storia di Spirit l’abbiamo scoperta giusto un giorno prima che venisse ucciso, alla fine di gennaio del 2017.
Pochi mesi prima, ritrovato vagante e gravemente debilitato, era stato messo sotto sequestro amministrativo dal Sindaco del Comune di Monte San Giacomo (SA). Nonostante fosse privo di microchip, si era materializzato uno pseudo allevatore per rivendicarne la proprietà. Nel frattempo, però, il cavallo era risultato positivo al test per l’anemia infettiva equina: a causa dell’attuale normativa, da quel momento sarebbe stato obbligatorio gestirlo in regime di isolamento sanitario con una serie di prescrizioni. A quel punto lo pseudo allevatore ha cambiato versione dichiarando che il cavallo non era suo e dileguandosi.
Dopo 3 mesi di mantenimento presso una stalla di sosta autorizzata, il Comune aveva ritenuto non più sostenibile quella situazione e così il Sindaco aveva emanato un’ordinanza di macellazione. Per fortuna alcuni volontari di zona hanno avvisato Progetto Islander e IHP che, in sinergia, hanno prima convinto il Sindaco a revocare l’ordinanza e poi a farsi cedere il cavallo per trasferirlo presso il Centro di recupero IHP a Montaione.
La vicenda di Spirit ci pone ancora una volta di fronte all’anacronismo delle norme sull’anemia infettiva equina, che prevedono misure eccessive e ingiustificate di fronte a una malattia poco contagiosa e con una diffusione bassissima.