...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Ancora orrori a Colleferro, mentre il sequestro non va avanti. Appello al Governatore Zingaretti perché intervenga

27/03/2013

(26 marzo 2013)

Come paventato nei nostri precedenti comunicati, il sequestro di Colleferro (probabilmente il più grande sequestro di equini mai fatto in Italia), pur partito bene e con il coinvolgimento di diversi enti e Forze dell’Ordine, da settimane ormai mostra lungaggini e approssimazioni nella sua gestione.

Più volte abbiamo pubblicamente lamentato il fatto che l’intero costo è sopportato dalle associazioni (IHP, ENPA, Rifugio degli Asinelli), che finora vi hanno fatto fronte grazie alla generosità dei cittadini, mentre le Istituzioni non hanno stanziato nemmeno un euro e non hanno messo a disposizione alcuna struttura.

Ci siamo fatti carico persino delle spese relative alla custodia giudiziaria, ovvero le spese reclamate dal custode per l’uso dei suoi terreni e dei macchinari e per il personale addetto. Il prolungarsi delle operazioni oltre il mese di marzo ci mette nella condizione di non sapere se riusciremo a sostenerle ulteriormente.

Abbiamo anche protestato contro il modo in cui è stata gestita buona parte degli affidamenti, senza consultare le associazioni che pure si erano rese disponibili. Soprattutto, abbiamo fatto pressione affinché si accelerassero le procedure, per consentire ai cavalli già sequestrati di trovare nuova sistemazione e per poter dunque finalmente prendere i cavalli ancora da sequestrare.
Abbiamo segnalato come questi ultimi, a distanza di ben due mesi dall’inizio del sequestro, siano ancora nelle stesse condizioni di prima: senza cibo e senza assistenza di alcun tipo, mentre il proprietario gira ancora a piede libero continuando a comportarsi esattamente come prima.
Parliamo di circa 100 animali, tra quelli da assegnare e quelli ancora da sequestrare tra i Comuni di Colleferro, Segni, Valmontone e Paliano. Tra questi sono molte le femmine gravide, che quindi faranno salire ancora di più il numero.

E purtroppo, immancabile, è arrivata l’ennesima raccapricciante notizia: una cavalla gravida è morta due giorni fa, in campo aperto. Pare che siano intervenuti i vigili urbani e i veterinari Asl che però, inspiegabilmente, hanno lasciato il corpo lì incustodito. Tanto che ieri mattina due individui, probabilmente incaricati dal proprietario e con la sua macchina, sono entrati nel terreno, hanno legato la cavalla con una corda all’autovettura e l’hanno trascinata via per decine di metri, dietro un casolare (GUARDA IL VIDEO). Per fortuna tutta la scena è stata notata e filmata da alcuni cittadini che prontamente ci hanno avvisato. Da lì è partita una trafila di telefonate che è culminata con l’arrivo sul posto di Carabinieri e Asl. Sconcertante la scena che si è presentata ai loro occhi: qualcuno aveva praticato uno squarcio nell’addome della cavalla, forse nel malsano tentativo di estrarre il puledro, ormai morto anch’esso. Ovviamente nessuna traccia dei due individui, che nel frattempo si erano dileguati.

Ci rivolgiamo al nuovo Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, chiedendogli di interessarsi alla vicenda e di dare un impulso alla sua conclusione, sensibilizzando le Istituzioni locali affinché il proprietario venga messo nelle condizioni di non nuocere ad altre persone, né a questi e ad altri animali: non dimentichiamo che risulta, infatti, regolarmente proprietario anche di decine di bovini sui quali per il momento la Procura non ha inteso agire in alcun modo, pur avendo noi documentato il loro maltrattamento.

Guarda il video di cosa è successo sino ad oggi (attenzione, contiene alcune immagini forti)


TESTO DA MANDARE AL PRESIDENTE NICOLA ZINGARETTI
, all’indirizzo presidente@regione.lazio.it:

Presidente Zingaretti,
Quello che accade da moltissimi anni nei territori di Colleferro, Segni, Valmontone, Paliano e forse altri Comuni - dove un individuo intimidisce i cittadini e maltratta centinaia di animali senza che le Autorità riescano a fermarlo - è inaccettabile e indegno di una società civile.
La prego di intervenire con urgenza in prima persona, affinché gli Organi competenti mettano fine a questo scempio una volta per tutte.
Cordialmente,
(nome, cognome e città)


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