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Ritsma, come Solanos, salvata dall’abbattimento grazie a IHP!
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09/05/2010
(7 maggio 2010)
E’ una storia che si ripete e che ogni volta ci mette di fronte a incomprensibili atteggiamenti di panico nei confronti di una malattia non pericolosa per gli umani e poco, quasi per nulla pericolosa per gli stessi equini. Continuiamo a raccontare le nostre esperienze dirette sull’anemia infettiva equina per mettere in evidenza
l’assurdità dell’attuale normativa, peraltro incompleta
, che spesso causa l’abbattimento di cavalli perfettamente in forma.
Per Ritsma, fortunatamente, così non è stato: lei può continuare a vivere e godere della compagnia dei suoi simili.
Il suo calvario – e quello dell’Avv. Linares, suo proprietario – è iniziato circa un mese fa, quando la cavalla è risultata positiva al test di Coggins. Immediatamente il maneggio dove Ritsma era ospitata a Napoli è stato posto sotto sequestro (e tale rimarrà, per altri tre mesi dopo l’allontanamento di Ritsma): nessun cavallo poteva entrare né uscire e la cavalla, in attesa che venisse decisa la sua sorte, doveva essere posta in totale isolamento. Così l’Avv. Linares, suo malgrado, ha dovuto chiudere Ritsma in
una sorta di inquietante gabbia oscura qui documentata con delle foto
: se non fosse per la drammaticità della situazione, tutto questo avrebbe del ridicolo. Senza contare che un cavallo ha dovuto trascorrere ben tre settimane in una condizione innaturale, con il benestare dell’Asl che dovrebbe invece garantire il benessere animale.
Mentre l’Avv. Linares cercava soluzioni, intorno a lui si facevano sempre più insistenti le pressioni affinché scegliesse la via più veloce e più “vantaggiosa” per tutti: abbattere Ritsma e permettere quindi all’Asl di dissequestrare il maneggio. Inutile dire che entrambi, cavalla e proprietario, invece di essere aiutati a trovare una soluzione venivano additati come untori di chissà quale malattia pericolosa. Dopo richieste di aiuto inviate a vari interlocutori senza risposta, l’Avv. Linares ha chiamato noi per sottoporci la sua drammatica vicenda, chiedendoci di aiutarlo a far vivere Ritsma. Come già accaduto per
Solanos
,
ci siamo subito attivati
, consapevoli di affrontare un percorso burocratico difficile, ma determinati a salvarla.
Alla fine ci siamo riusciti
…e stavolta grazie anche a Ercole Gobbo, un privato che ha accolto il nostro appello lanciato qualche mese fa e ha dato la sua disponibilità ad accogliere Ritsma a pensione sul proprio terreno: Ercole già da due anni ospita King e Zampa, altri due cavalli positivi al’AIE (ed in perfetta forma), con i quali Ritsma ha già formato un gruppo affiatato. Il resto lo abbiamo fatto noi, attraverso una febbrile attività di contatti telefonici e via e-mail, che hanno portato all’autorizzazione al trasferimento da parte dell’Asl di Frosinone.
Soddisfatti di questo risultato, continuiamo il nostro impegno a favore di una modifica dell’attuale normativa, per evitare abbattimenti indiscriminati di equini. Tra l’altro, siamo ancora in attesa di una risposta da parte del Ministero della Salute, al quale già da tempo abbiamo offerto la possibilità di utilizzare il nostro centro come osservatorio per lo studio dell’AIE, tenuto conto che da anni ospitiamo allo stato semibrado un branco di cavalli positivi.
La "gabbia" dove Ritsma è stata chiusa per tre settimane
No comment a questa foto...
Ritsma, dopo il trasferimento, libera insieme ai suoi nuovi amici King e Zampa: sono tutti positivi all’anemia infettiva equina, ma perfettamente sani
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