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E’ arrivato oggi Solanos, un altro cavallo positivo all’anemia infettiva equina, sottratto all’abbattimento grazie a IHP!

  • Veterinaria

(2 aprile 2010)
Solanos è giunto oggi dall’Abruzzo, dopo aver trascorso gli ultimi due mesi in “prigione forzata” dentro un box, con il rischio di essere abbattuto, colpevole solo di essere risultato positivo ad una malattia che non presenta evidenti segni di pericolosità, ha una scarsa trasmissibilità (tra l’altro è impossibile trasmetterla agli umani) eppure viene considerata da molte Asl e da molti proprietari di equini come una sorta di peste da debellare.

La fortuna di Solanos è stata quella di avere una proprietaria caparbia e disposta a tutto pur di non vederlo uccidere per un motivo così assurdo. A ciò si è aggiunta la nostra ferma volontà di salvare un’altra vita e di continuare nella nostra battaglia per affermare il principio che i cavalli positivi all’AIE hanno tutto il diritto di condurre una vita normale insieme ai loro proprietari. Infine, un ringraziamento doveroso va anche all’Asl 11 di Empoli che, come in altre occasioni, si è dimostrata attenta al benessere degli equini concedendo l’autorizzazione all’ingresso di un altro cavallo. Infatti, Solanos andrà a fare compagnia a Nestore, Ringo, Cristal Sky, Dimmi Che Sì, Foxy e Rambo per incrementare quello che attualmente è l’unico branco in libertà di cavalli positivi all’anemia infettiva equina in Italia. Tutti sono in gran forma e in quasi quattro anni (da quando cioè sono iniziati i primi controlli) non hanno mai manifestato alcun problema legato all’AIE.

Per gli aspetti scientifici riguardanti l’anemia infettiva equina e la sua scarsa pericolosità, vi rimandiamo al nostro approfondimento realizzato in collaborazione con ricercatori che da anni studiano questa malattia.
Qui vogliamo puntualizzare alcuni aspetti importanti e lanciare un appello, nella speranza di fare maggiore chiarezza su questa materia ed evitare abbattimenti indiscriminati, come avvenuto purtroppo in questi ultimi anni.
Un cavallo sieropositivo non rappresenta in sé un pericolo: se è portatore sano - come la maggior parte degli equini che, risultati positivi al test di Coggins, non manifestano i segni clinici della malattia - la possibilità di trasmettere il virus è quasi nulla e ne abbiamo ormai moltissime prove.
L’Ordinanza Ministeriale tuttora in vigore dispone l’isolamento ed il sequestro dell’animale ma non l’abbattimento, tanto che - nelle occasioni in cui siamo stati informati per tempo (vedi il caso di Solanos) - abbiamo inoltrato diffida alle Autorità competenti, perché nel caso in cui il cavallo venisse abbattuto si potrebbe configurare il reato di uccisione di un animale senza necessità.

In considerazione di quanto sopra, invitiamo le Asl e i proprietari di strutture che ospitano cavalli a non assumere atteggiamenti terroristici appena un cavallo viene trovato positivo al test: occorre dare tempo e modo al proprietario dell’animale di trovare una soluzione nell’interesse di quest’ultimo. Anche il Ministero della Salute, in una nota ufficiale, ha dichiarato che è auspicabile che venga favorita la convivenza di più soggetti sieropositivi, dato che ciò non rappresenta un aumento del rischio. Perciò invitiamo chiunque venga a conoscenza di pressioni volte a far abbattere cavalli positivi, ad avvisarci per tempo onde consentirci di intervenire.

Infine, un appello: l’attuale Ordinanza Ministeriale, che speriamo venga presto modificata alla luce di quanto emerge dalle ricerche scientifiche, allo stato attuale dispone l’isolamento dei soggetti positivi, come detto. Pertanto è comunque d’obbligo trovare una nuova sistemazione al cavallo. La nostra struttura non è in grado di accogliere un numero elevato di animali sieropositivi, per ovvi motivi di spazio e di lavoro necessario ad accudirli. Invitiamo chiunque abbia sensibilità verso i cavalli e disponibilità di un terreno adeguato che rispetti i limiti dell’Ordinanza, a destinarlo ad accogliere a pensione cavalli sieropositivi i cui proprietari vogliano, giustamente, mantenerli in vita in condizioni di benessere. In questo senso siamo disponibili a fornire suggerimenti e consigli. Contiamo di aiutare la gente a formare altri gruppi di cavalli positivi AIE in Italia, per evitare inutili costrizioni in box o addirittura abbattimenti e macellazioni; questo, soprattutto, aiuterebbe a dimostrare con maggiore evidenza che l’attuale allarmismo appare ampiamente ingiustificato, e quindi a spingere verso una sostanziale modifica delle disposizioni normative sull’AIE.