...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

IHP Italian Horse Protection association esprime solidarietà al Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla

06/08/2010

(6 agosto 2010)
IHP Italian Horse Protection association esprime solidarietà al Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla per le affermazioni rese in merito ai palii e a certe manifestazioni che ogni anno si svolgono nel nostro Paese.
Ribadiamo un concetto fondamentale: un conto è la preservazione di tradizioni storiche e un altro conto sono valori ben più alti, quali la tutela ed il rispetto di ogni essere vivente. Senza di questi, la tradizione diventa semplicemente una vetrina di inciviltà.

L’Italia ha bisogno di mostrare al mondo i progressi sia scientifici che culturali che sta compiendo ed invece, a causa di certe manifestazioni dove gli animali non vengono rispettati (quando non addirittura maltrattati) rischia continuamente di rovinarsi l’immagine agli occhi degli osservatori e dei turisti stranieri.
Suggeriamo a coloro che prontamente sono accorsi a difendere i palii, di tenere presente questa distinzione prima di fare affermazioni avventate: a forza di usare a sproposito i termini “storia” e “tradizione”, finiscono per rendere un cattivo servizio al nostro Paese, che invece, come detto, ha voglia di essere protagonista di un progresso civile e morale.

Riteniamo invece poco più che folkloristiche (come del resto il Palio) le dichiarazioni del Sindaco di Siena Maurizio Cenni, a cui ricordiamo che gli italiani negli ultimi anni si stanno interessando ai cavalli in modo autentico: cioè sono sempre più attenti al loro benessere ed al rispetto della loro natura e sempre meno a sfruttarli per esigenze commerciali. Ciò accade ancora di più all’estero, dove il Palio è tutt’altro che un veicolo di promozione del nostro Paese, semmai il contrario.
D’altronde, per capire l’approccio di chi promuove e organizza queste manifestazioni, basta leggere le stesse frasi usate da Cenni, che continua a descrivere il trattamento dei cavalli del Palio come se parlasse della messa a punto di motociclette per un Gran Premio. Oppure ricordare quanto avvenuto in occasione dell’incidente del 2 luglio, quando tutti hanno fatto finta di niente di fronte ad una rovinosa caduta: un atteggiamento propagandistico che dimostra quanto tradizione e civiltà non viaggiano, purtroppo, insieme.

Come già scritto in occasione degli incidenti occorsi ai cavalli nelle scorse settimane, l’Ordinanza del 21 luglio 2009 voluta dall’On. Martini rappresenta certamente un enorme passo avanti rispetto al passato. Allo stesso tempo però non basta parlare di requisiti tecnici, poiché certe manifestazioni recano in sé i presupposti per il malessere dei cavalli utilizzati.