Come descrivere una esperienza indescrivibile?
Me lo sono chiesta a lungo e ho pensato a tutti gli aggettivi possibili, ma poi ho capito che nessuno renderà giustizia a quanto ho provato, e allora ho deciso semplicemente di raccontare il mio percorso a IHP. Ogni volontario arriva con le proprie motivazioni, a me piaceva l'idea di essere a contatto con gli animali, ma che dietro ci fosse una associazione che si occupasse anche di tutelarli legalmente.
Ad IHP ho sentito di storie dure e crudeli che hanno segnato la vita passata dei cavalli, ma ogni volta che mi sono soffermata a guardarli ho avuto la certezza che ora saranno protetti ed amati.
Questa esperienza è unica, ho imparato piano piano (anche se con alcuni di loro è stato quasi un colpo di fulmine) ad amarli, a giocarci, a prenderli un pò in giro, a godere nel sentire il rumore degli zoccoli sui ciottoli o i nitriti che si perdono nel vento. Ho intessuto improbabili chiacchiere e discorsi con loro e mi sono persa nei loro sguardi. E' stato un percorso in cui mi è sembrato di costruire un mosaico e dove ogni tessera, che si trattasse di amore, empatia, felicità, a volte timore o preoccupazione, entrava perfettamente al suo posto.
In questo mosaico incredibile e che ho tanto amato, hanno contribuito a riempire il disegno Giulia, Ben e Sonny. Ognuno di loro, con le sfumature del loro carattere, la pazienza e le loro competenze, mi hanno aiutato a godere di questo momento fino in fondo. E non da ultimo, Lorenza e Mirjam, le mia stupende compagne di avventura.
Quindi, come descrivere una esperienza indescrivibile?
Credo non si possa, ma di certo un grazie sincero, che pur sembrando poca cosa è detto col cuore, spero possa bastare.