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PALII: IHP chiede tavolo di lavoro con MIPAAF e MINSAN per una regolamentazione della materia

10/08/2015

(10 agosto 2015)

L’Italian Horse Protection Onlus ha inviato una lettera alle competenti Direzioni del Ministero della Salute e del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, chiedendo un incontro urgente per la definizione di una normativa generale che regolamenti i palii e le manifestazioni storiche con l’utilizzo di cavalli e altri equidi.

Pur avendo come finalità l’abolizione dell’uso degli equidi nei palii e nelle manifestazioni storico-folkloristiche, la nostra Associazione prende atto dell’urgenza di mettere dei paletti ad un fenomeno che altrimenti rischia di andare fuori controllo, più di quanto non lo sia già adesso.

Infatti, pur essendoci stati dei miglioramenti a partire dal 2011 in virtù dell’Ordinanza del Ministero della Salute, è oggettiva la presenza di numerose falle nel sistema delle autorizzazioni e soprattutto dei controlli, così come un’assenza di coordinamento tra le Istituzioni coinvolte.

Ne è la riprova la recente modifica dell’art.72 del Regolamento delle corse al galoppo - operata dal Mipaaf - che ha eliminato la sanzione della squalifica per le corse regolari, in cui incorrevano i cavalli di razza PSI (Purosangue Inglese) utilizzati nei palii e nelle manifestazioni storico-folkloristiche. Quindi, mentre prima questi cavalli - che per le loro caratteristiche morfologiche sono velocissimi e fragilissimi – se iscritti alle gare ufficiali in ippodromo potevano correre solo quelle e venivano sospesi qualora “beccati” a fare i palii, da oggi questo vincolo non esiste più.

E’ vero, da un lato questa modifica pone fine a una ipocrisia di cui tutti erano a conoscenza, visto che il divieto di correre palii per i purosangue iscritti alle corse in ippodromo è stato spesso aggirato attribuendo ai cavalli nomi di fantasia, omettendo identificazioni ufficiali e addirittura in qualche caso compiendo illegalità ancora più macroscopiche (vedi la recente inchiesta aperta a Siena, dove un fantino avrebbe cambiato i microchip a tre cavalli PSI).

Però non si può far finta di non sapere che liberalizzare l’uso dei PSI potrebbe avere un effetto deleterio, in un contesto di grande confusione e carenza normativa come quello dei palii e delle manifestazioni storico-folkloristiche.

Abbiamo sottoposto ai due Ministeri alcuni esempi:
- L’Ordinanza del Ministero della Salute menziona l’utilizzo generico di equidi, senza prevedere - nel parere obbligatorio del veterinario ASL e del tecnico incaricato – l’indicazione di quale tipologia di equidi (dai pony agli asini, fino ai PSI) possa correre in condizioni di sicurezza in relazione alle caratteristiche del percorso analizzato, pur essendo evidente la macroscopica diversità tra le varie tipologie;
- Strettamente collegato al punto precedente è il mancato uso del test del DNA per identificare eventuali PSI utilizzati in questi circuiti;
- Non esiste alcuna indicazione, nelle normative, su come possano essere derogate le condizioni ritenute minime negli ippodromi ufficiali, in caso di utilizzo dei PSI in circuiti cittadini: in questo quadro, le conseguenze della modifica dell’art.72 potrebbero essere fuori controllo.
- Nella normativa attualmente in vigore (in particolare nell’Ordinanza MinSan) è espressamente indicata la responsabilità dei veterinari ASL e nulla viene demandato al Mipaaf. Il fatto che la modifica dell’art.72 preveda di avocare al Mipaaf la nomina e le competenze dei prelievi antidoping potrebbe – a nostro parere – aumentare la confusione sulle varie responsabilità, oltre che configurare un possibile abuso di competenza del Mipaaf, considerato anche che la documentazione preliminare per ottenere l’autorizzazione (comprese le procedure antidoping) deve essere presentata a una commissione di cui fa parte un veterinario Asl insieme al comitato organizzatore;
- In ogni caso, l’applicazione obbligatoria del Regolamento antidoping del Mipaaf (prevista dal rinnovato art. 72 comma b) sarebbe impropria, in quanto è notorio che le modalità descritte nel regolamento medesimo possono non essere totalmente sovrapponibili a quanto succede nelle manifestazioni storico-folkloristiche;
- Tra le premesse della modifica dell’art.72 si citano le presunte ristabilite condizioni di sicurezza dovute all’applicazione dell’Ordinanza del Ministero della Salute: circostanza vera solo in parte, come dimostrano i continui gravi incidenti che si registrano ogni anno, pur con i miglioramenti che l’Ordinanza ha apportato rispetto al passato;
- Non esiste ad oggi un database dei palii e delle manifestazioni storico-folkloristiche con l’utilizzo di equidi;
- Non esiste ad oggi alcuna trasparenza sui cavalli impiegati né alcuna tracciabilità;
- Le previsioni normative in materia di manifestazioni storiche non si estendono anche alle prove e alle fasi preliminari alle gare vere e proprie, anche laddove sia noto un coinvolgimento dei cavalli del tutto analogo a quello che avviene nel giorno della corsa. Basti pensare al palio di Siena, che vede la partecipazione di decine di cavalli a varie prove e selezioni, in piste costruite ad hoc per riprodurre il circuito di Piazza del Campo e utilizzate tutto l’anno, sia per allenamenti che per vere e proprie batterie di selezione.

In conclusione riteniamo urgenti misure più ampie, più aderenti alla realtà delle corse cittadine e un coordinamento tra i vari Enti preposti. Ad esempio:
- Realizzare un database e un conseguente monitoraggio delle manifestazioni ufficiali che utilizzano equidi (compresi database di equidi e fantini);
- Stabilire a priori, attraverso un’apposita commissione, quali tipologie di equidi possano essere utilizzate a seconda del percorso, del fondo, del regolamento, con l’obiettivo di ridurre a zero il rischio di incidenti dovuti alla velocità o all’impossibilità di controllo dei cavalli;
- Emanare norme di riferimento ad hoc sul controllo dell’identità dei cavalli e sull’uso di sostanze proibite.

Per discutere queste ed altre proposte abbiamo chiesto ai due Ministeri di aprire un tavolo di lavoro, offrendo - pur nella chiarezza delle nostre finalità, che sono per l’abolizione dell’uso degli animali dei palii – la nostra disponibilità a parteciparvi contribuendo con l’esperienza maturata in questi anni e con le professionalità che fanno parte del nostro staff.

Attendiamo dunque fiduciosi una risposta, sperando che nel frattempo non arrivino altri gravi incidenti a dimostrare l’urgenza di intervenire, che è già sotto gli occhi di tutti.