(31 ottobre 2012)

Sembra la classica situazione di ignoranza che a lungo andare sfocia in maltrattamento: non si spiegherebbe altrimenti come mai un signore di oltre 70 anni si ritrova ad avere 32 cavalli (ma potrebbero essere di più), gran parte dei quali tenuta in condizioni indecenti, legati a catena o in recinti fatiscenti e pericolosi. Stalloni e femmine che si riproducono continuamente, cavalli magri, zoccoli con chiari segni di laminite. Tanti di questi cavalli senz’acqua né cibo a disposizione.
E tutti, proprio tutti, con passaporto DPA (Destinato alla Produzione Alimentare), ovvero macellabili. Ulteriore segno che l’Asl era a conoscenza di questa assurda situazione che i cittadini segnalano invano da tanti anni. Mai, però, si è posta fine a questa sorta di allevamento incontrollato.

Perché in Italia, con i cavalli, è così: chiunque può improvvisarsi allevatore, senza il minimo rispetto delle norme e senza rispetto del benessere degli animali.

C’è anche una puledra sparita, di cui ad oggi non si hanno notizie: aveva tre mesi quando, il 4 ottobre, la scheletrica madre è stata sottoposta ad eutanasia perché da tre giorni non riusciva più a stare in piedi a causa della laminite cronica. Da allora la puledra è stata affidata a un non meglio precisato individuo.

L’Italian Horse Protection, a seguito delle numerose segnalazioni, ha organizzato un primo sopralluogo il 12 ottobre, inviando immediatamente al Ministero della Salute una relazione dettagliata, con foto e video. Ma, nonostante la task force per il benessere animale si sia attivata subito, girando la segnalazione alle Forze dell’Ordine, non è giunta alcuna risposta.

Così, a pochi giorni di distanza, siamo tornati sul posto insieme a una troupe di Striscia la Notizia. Il servizio è stato trasmesso ieri sera ed è visibile a questo link:
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?16027
(attendere finché il video si è completamente caricato)

In queste ore stiamo valutando con i nostri legali come meglio procedere e quindi che tipo di azioni giudiziarie, anche di natura penale, poter intraprendere nell’interesse stesso dei cavalli.