...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Palii: respinto il ricorso di ENGEA-SEF e di Ronciglione!

18/07/2012

(18 luglio 2012)

Con due sentenze depositate il 2 luglio, il TAR del Lazio respinge entrambi i ricorsi presentati l’uno dalle associazioni ENGEA e SEF Italia e l’altro dal Comune di Ronciglione, volti all’annullamento dell’ordinanza ministeriale che disciplina le manifestazione pubbliche con equidi.

Si ricorderà che le associazioni ENGEA e SEF Italia – sulla carta attentissime al benessere dei cavalli - avevano proposto l’annullamento dell’unica norma in Italia che regolamenta le corse con equidi legate al folclore locale. La sostanza della motivazione per cui richiedevano l’annullamento è che non volevano sottostare loro stesse ai controlli istituiti dal Ministero nelle manifestazioni con equidi. Insomma via libera ai più violenti palii perché due associazioni, che in teoria, come detto, dovrebbero aver a cuore il benessere dei cavalli, si sentono più brave degli altri e non vorrebbero controlli che danneggerebbero la loro attività. Quando venimmo a conoscenza della cosa e pubblicammo le nostre opinioni (leggi il nostro articolo) invece che una replica, ricevemmo da ENGEA solo una lettera pubblica di insulti (leggi lo scambio di lettere): prova che forse non avevamo visto sbagliato?

Il Comune di Ronciglione, invece, aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza con una motivazione se possibile ancora più ridicola: infatti a seguito dell’Ordinanza Martini sarebbe “stato costretto a modificare le modalità di svolgimento della prova sulla base delle prescrizioni tecniche ivi previste, le quali, peraltro, si sono rivelate impraticabili e pericolose sia per i cavalli che per gli spettatori”. Al di là del fatto che il Comune di Ronciglione non ha mai applicato quanto richiesto dall’Ordinanza - e per questo è stato anche denunciato congiuntamente da IHP e ENPA a seguito della morte della cavalla Tiffany - sostenere che far galoppare in preda al panico cavalli ferrati incitati dalla folla sui sanpietrini bagnati sia meno pericoloso che farli correre sul tufo è solo una prova di spirito macabro. Rivedendo il video della morte di Tiffany, appare chiaro che proprio la mancata applicazione delle prescrizioni tecniche non solo ha causato la morte del cavallo ma ha anche messo in serio pericolo gli spettatori (vedi filmato).

Il 2 di luglio il TAR del Lazio ha rigettato il ricorso di ENGEA e SEF Italia in quanto l’Ordinanza “ha il solo intento di assicurare una tutela minima sia per l’incolumità e la salute umana che dell’animale nello svolgimento delle manifestazioni in cui sono impiegati equidi che si svolgono al di fuori dei percorsi ufficialmente autorizzati dagli Enti a ciò preposti" (…) dunque "non è dato ravvisare in detta disciplina un vulnus all’attività espletata dalle ricorrenti".

Sempre lo stesso giorno è stato rigettato anche il ricorso del Comune di Ronciglione con le ovvie motivazioni che tutti possiamo facilmente immaginare. Nel testo della sentenza, tra l’altro, si citano anche molti degli altri spettacoli del folclore locale ad alta pericolosità in Italia, dai 48 cavalli morti dal 1970 al 2007 nel palio di Siena, fino alle tragiche conseguenze dell’inosservanza dell’Ordinanza Martini nell’edizione 2011 dello stesso palio (vedi filmato) e nell’edizione 2010 del palio di Savigno costata, anche in questo caso, una vita. Si ribadisce, dunque, la necessità ed urgenza dell’ordinanza.

IHP è contraria ad ogni utilizzo di animali nelle feste del folclore locale. Finchè però sarà possibile organizzare palii con animali sono necessarie norme che ne regolino l’utilizzo a salvaguardia del loro benessere e dell’incolumità degli spettatori. L’Ordinanza Martini certo non è lo strumento perfetto che vorremmo ma è sicuramente il primo passo verso un futuro libero da queste “tradizioni” di violenza e abusi per cui il nostro paese è tristemente famoso nel mondo.