...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Quintana di Ascoli: Innocenzi gareggia, il palio getta finalmente la maschera

12/07/2012

(14 luglio 2012)

Nei giorni scorsi l’Italian Horse Protection aveva sollevato il caso di Luca Innocenzi, fantino che risultava tra i partecipanti della prossima quintana di Ascoli, pur essendo stato condannato lo scorso anno per doping in occasione della quintana di Foligno.
Nelle intercettazioni, pubblicate da varie testate nazionali, si sente il Sig. Innocenzi parlare con il veterinario della cavalla con cui avrebbe corso il palio, e pronunciare frasi come queste: «Damoglie un pochetto di benzina, Umbè, che stavolta se andiamo a vince dio caro facciamo un macello. Io non ho mai vinto, fammi vince dài». E poi: «La roba gliela facciamo tutta insieme o no?». Ed ancora: «Sì sì, bombardarla proprio, a non... Portarla senza mezzo dolore che la cavalla soffre dentro».

La settimana scorsa avevamo scritto alla task force per il benessere animale presso il Ministero della Salute per denunciare che la partecipazione di questa persona sarebbe stata inaccettabile dal punto di vista morale oltre che giuridico (in quanto contraria all’articolo 2, comma 2 dell’Ordinanza Ministeriale del 21/7/2011). Ancora più inaccettabile se si considera che la RAI manderà in onda in diretta la corsa del 5 agosto.
Al Ministero avevamo chiesto con urgenza di intervenire sia per impedire al Sig. Innocenzi la partecipazione a qualunque palio, sia per sanzionare il comportamento degli organizzatori della quintana di Ascoli, in base al comma 3 dell’articolo di cui sopra.

La nostra istanza aveva sortito l’effetto sperato: a seguito della diffida inviata dal Ministero al Prefetto di Ascoli Graziella Patrizi ed al Sindaco (nonché presidente dell’Ente Giostra) di Ascoli, Guido Castelli, il fantino Luca Innocenzi era stato escluso dalla quintana. Un importante segnale di legalità, trasmesso con forza ad un ambiente che troppo spesso mette il benessere dei cavalli in secondo piano rispetto agli interessi in gioco.

Almeno fino a ieri, quando il Tribunale di Ascoli Piceno ha sospeso la delibera dell’Ente Quintana che escludeva Innocenzi dalla gara, accogliendo dunque il ricorso di Porta Solestà, per la quale il fantino professionista corre.
Tutti esultano: organizzatori, partecipanti e sostenitori della quintana tirano un sospiro di sollievo perché Innocenzi potrà gareggiare. Salutano questa decisione del tribunale come una vittoria.
Invece è la loro vera sconfitta, la sconfitta dell’immagine del palio, che oggi finalmente getta la maschera: altro che tradizione popolare, amore e rispetto per i cavalli...è stata condotta una battaglia a colpi di avvocato per far gareggiare Innocenzi, uno che ha pronunciato quelle e altre frasi inequivocabili, dimostrando fino a che punto arrivi lo sfruttamento degli animali. Dimostrazione che adesso, con questa vergognosa vicenda, arriva direttamente da chi organizza e sostiene i palii: la favola del "noi i cavalli li amiamo" non sarà più credibile neanche per un bambino.
Al contrario, sarà più chiaro a tutti cosa sono veramente queste manifestazioni: i palii, presentati come tradizione popolare, nascondono in realtà un giro d’affari che nulla ha a che vedere con la rievocazione storica. Lo dimostrano i montepremi e il fatto che spesso gli stessi fantini e gli stessi cavalli gareggiano in diversi palii; lo dimostrano le continue inchieste sul doping e i tentativi di molti organizzatori di aggirare le pur scarne norme a tutela dei cavalli.

Per questo motivo IHP ha lanciato da qualche mese la campagna NOPALIO (www.nopalio.it), per chiedere il divieto di uso di animali nei palii e nelle feste popolari, dove a competere dovrebbero essere solo persone, come una vera tradizione storica vorrebbe. Ad oggi oltre 11.000 cittadini hanno firmato per sostenere questa richiesta.