...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Vergogna Palio di Ferrara: invece di fermarsi sfrutta il terremoto per farsi pubblicità

04/06/2012

(4 giugno 2012)

All’indomani del terremoto che ha colpito in maniera drammatica molte zone dell’Emilia Romagna e in particolare la provincia di Ferrara, avevamo letto che il palio era stato rimandato a data da destinarsi e che c’erano buone probabilità che venisse annullato.

Invece, a distanza di pochi giorni, l’idea geniale degli organizzatori: perché non sfruttare il terremoto per fare pubblicità al palio? E allora tutti insieme: il presidente dell’Ente, Vainer Merighi, l’assessore al Palio, Aldo Modonesi, la vice presidente Valentina Modugno ed i responsabili delle otto contrade e della Corte Ducale si presentano alla stampa dichiarando fieri che il palio si farà, anche “per non dimenticare le popolazioni terremotate”. In che modo? Citiamo testualmente gli stessi organizzatori: “Quanti verranno in piazza Ariostea, troveranno dei contenitori destinati a raccogliere eventuali contributi”…

Non ci sono aggettivi per qualificare questa decisione di basso livello, che mostra ancora una volta le vere finalità di manifestazioni di questo tipo: bisogna sfruttare il business del palio e bisogna farlo subito, perché gli stessi cavalli poi dovranno correre a Siena…ci sono degli accordi precisi tra i vari organizzatori in questo vero e proprio circuito di gare cittadine (altro che tradizioni popolari).
Quindi l’interesse sopra a tutto, anche sopra al disastro che ha colpito edifici e cittadini. I quali hanno bisogno di aiuto, sia in termini di risorse umane che di denaro.
Invece, nei giorni del palio, Forze dell’Ordine, volontari della Protezione Civile, personale medico, addetti ai lavori, lasceranno gli aiuti ai terremotati per rendere possibile lo svolgimento del palio.

E tanti soldi che potrebbero essere destinati ai cittadini senza casa saranno invece “degnamente” spesi per far divertire i contradaioli e continuare a sfruttare i cavalli: servono 53.000 euro solo per allestire la pista, come dichiarato dagli stessi organizzatori al “Resto del Carlino”. In un comunicato del febbraio di quest’anno, inoltre, il Comune di Ferrara dichiara di aver stanziato 110.000 euro a favore dell’Ente Palio “a sostegno delle spese organizzative”.
Se a ciò si aggiunge che le singole contrade – che sono autonome e con propri bilanci - sostengono le spese d’ingaggio sia del cavallo che dei fantini, immaginate che giro di soldi ci sia intorno a questa corsa mascherata da evento culturale.

Chiediamo al Commissario Straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, di mostrare il buon senso che gli organizzatori sembrano aver perso, di bloccare lo svolgimento del palio e di destinare più opportunamente risorse economiche ed assistenza ai cittadini colpiti dal terremoto.

DICIAMO NO ALL’USO DEGLI ANIMALI NEI PALII. FIRMA E DIFFONDI LA PETIZIONE: WWW.NOPALIO.IT