26/05/2023

Scene da medioevo nei video su YouTube che mostrano questa assurda manifestazione, organizzata ogni anno in tre comuni molisani e in uno pugliese.

Le chiamano “Carresi” e sono competizioni in cui vengono lanciati in corsa 3 o 4 carri trainati da buoi, ciascuno circondato da cavalli al galoppo montati da individui armati di pungoli per direzionare e spingere i bovini.

In un nostro precedente articolo abbiamo sbugiardato chi, compresi politici e religiosi, definisce “tradizione” queste usanze folkloristiche paesane basate sulla sottomissione degli animali.

Lo scorso 30 aprile un cavallo è morto nella carrese di San Martino in Pensilis (CB), ma questo non ha fatto notizia e non ha minimamente scalfito i festeggiamenti: non si conoscono nemmeno le circostanze nelle quali sarebbe avvenuto l'incidente. Troviamo vergognoso che ancora oggi in Italia sia consentito sfruttare gli animali per celebrazioni e riti folkloristici di qualsiasi genere, e restare impuniti anche quando ci lasciano la pelle.

Inaccettabile è il fatto che decine tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, come si vede nei video, fanno da apripista ai carri e li scortano a sirene spiegate, con la Questura che se ne vanta. Funzionari e agenti pagati da noi contribuenti per fare da cornice a questo squallido spettacolo.

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