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essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Vicenda di Suno: la fine peggiore per 170 cavalli e bovini. IHP abbandona il coordinamento delle associazioni creato per salvarli

08/11/2022

Ennesimo allevamento-lager di bovini e cavalli che, nonostante le prime denunce di gravi maltrattamenti, vengono trasferiti dall’allevatore in un alpeggio con il consenso dell’ASL. Gli animali vanno presto in difficoltà, iniziano a morire. Un gruppo di associazioni si mobilita per intervenire e portare in salvo gli animali, nel frattempo messi sotto sequestro. Un cavillo giudiziario induce la Procura a dissequestrarli e a ridarli a pieno titolo all’allevatore che inizia a venderli.

È questa la triste, sconcertante sintesi di quanto accaduto negli ultimi 4-5 mesi in Piemonte, per l’esattezza a Suno e a Pettinengo, comuni del biellese.

A distanza di un mese  dal comunicato congiunto di Enpa, IHP, LAV, LNDC Animal Protection, Oipa, Progetto Islander e Vita da Cani (con le associazioni Horse Angels e Rifugio Miletta che invece avevano deciso di procedere per conto proprio), IHP ha abbandonato il coordinamento dopo aver presto atto del dissequestro ma soprattutto dopo aver constatato che le proprie proposte, messe sul tavolo fin dall’inizio e ribadite a più riprese, non erano state prese in considerazione da una parte delle associazioni.

“Non vogliamo e non ci interessa in alcun modo fare polemica, anzi da sempre collaboriamo efficacemente con le altre associazioni, persino in ambito internazionale (Fattorie del sangue, macellazione, commercio di carne equina, ecc…) – ha dichiarato Sonny Richichi, presidente IHP – ma per noi il modus operandi, la chiarezza nei rapporti e la considerazione reciproca sono elementi fondamentali se si vuole collaborare efficacemente. Specialmente quando il destino degli animali è in mano ad apparati burocratici che non solo dimostrano di essere sordi e insensibili al tema del maltrattamento animale, ma per di più vivono queste situazioni come un fastidio e vedono le associazioni come facili destinatarie dello scaricabarile più che come partner con cui lavorare. Dovrebbe stare a noi associazioni - conclude Richichi – il compito di mettere quegli apparati di fronte alle loro responsabilità, se necessario anche a costo di azioni clamorose”.

IHP aveva proposto di prendere posizione netta e ferma verso il Ministero della Salute e la Procura affinché si replicasse quanto avvenuto nel 2013 a Colleferro, vista la portata del sequestro e la tipologia di animali: senza il coinvolgimento diretto e su larga scala di personale e mezzi delle Forze di Polizia, dei pubblici veterinari e dello stesso Ministero è impensabile che le sole associazioni possano far fronte a interventi di salvataggio di questa portata (e Suno non è certo un caso isolato). Inoltre, IHP aveva proposto di stabilire un protocollo operativo che tenesse conto di tutti gli aspetti critici del recupero degli animali e dei successivi eventuali affidamenti.

Ci teniamo a ribadire con chiarezza - ha aggiunto Richichi - che IHP è sempre aperta e disponibile alla collaborazione con le associazioni, come già avviene in molti casi. Ma avere in comune l’interesse alla tutela degli animali non è sufficiente: serve la volontà di allargare lo sguardo oltre il singolo caso e di lavorare per intervenire sul sistema più in generale.

 

Leggi il comunicato del 22 settembre: Biella - circa 200 animali rischiano la vita. intervengono le associazioni

Galleria fotografica: le denunce di maltrattamento