...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Farmaci a uso umano per gli animali: presto per cantare vittoria

21/04/2021

È stato annunciato nei giorni scorsi un Decreto del ministro della Salute Roberto Speranza che riconosce al medico veterinario la possibilità di prescrivere farmaci a uso umano che contengano lo stesso principio attivo dell’equivalente farmaco veterinario, qualora ci sia un risparmio per il proprietario.

Alcune associazioni animaliste hanno diffuso la notizia con molta enfasi, sostenendo che la norma sia già in vigore e che pertanto i proprietari ne potranno usufruire da subito (cioè dal 15 aprile).

Di diverso avviso però la FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Veterinari Italiani) che in una nota ufficiale lamenta di non essere mai stata informata dal ministro e di aver appreso dalla stampa l’annuncio del provvedimento.

Ma, soprattutto, la FNOVI sottolinea che il decreto non è ancora in vigore in quanto, prima di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, deve passare al vaglio degli organi di controllo e della Corte dei Conti: pertanto la FNOVI raccomanda ai medici veterinari di non prescrivere farmaci a uso umano per gli animali, in quanto non sarebbe consentito dalle attuali norme in vigore.

Ci va giù pesante invece l’ANMVI (Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani) che in un comunicato stampa definisce il provvedimento del ministro “un decreto di facciata”, “un pasticcio legislativo”, “un articolato confuso, contradditorio, incomprensibile”. Questo perché, secondo l’AMNVI, nelle bozze che sono circolate sembra che paradossalmente il nuovo decreto potrebbe addirittura ridurre le possibilità di accesso ai farmaci a uso umano, anziché ampliarle: in futuro sarebbe infatti l’Agenzia Italiana per il Farmaco, a sua discrezione, a stilare un elenco di farmaci vietati a medici veterinari, col rischio che questo elenco sia più limitante rispetto alla situazione attuale.

“Quella che sembrava una grande notizia è al momento una situazione surreale – commenta Sonny Richichi, presidente IHP - con il mondo veterinario che si solleva compatto contro l’annuncio del ministro. Per quanto ci riguarda siamo sempre stati favorevoli alla possibilità che il medico veterinario prescriva farmaci a uso umano che contengano lo stesso principio attivo di un più costoso farmaco veterinario. Crediamo anche che servano altri provvedimenti come la riduzione dell’IVA per le prestazioni veterinarie e varie forme di incentivo e detrazione per chi adotta animali da canili, rifugi e centri di recupero. Al contrario, chi compra animali andrebbe penalizzato fiscalmente.

Attendiamo gli sviluppi del decreto e maggiori chiarimenti – conclude Richichi – per poi dire la nostra. Tra le altre cose non è chiaro se il provvedimento riguarderà anche gli equidi”.