...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Botticello a Siena e Varenne ambasciatore: il rovescio della medaglia

30/09/2019

Recentemente la stampa ha dato notizia che, attraverso l’associazione Horse Angels, un cavallo ventiduenne chiamato Botticello, dismesso dal servizio di carrozze per turisti a Roma, sarebbe stato accolto in pensione dal Comune di Siena, organizzatore del celebre palio. Faremmo volentieri a meno di parlarne, perché riteniamo che ogni associazione debba poter aiutare i cavalli con i propri strumenti e che non sia utile ostacolarsi a vicenda, purché l’obiettivo di fondo sia condiviso. Ma quando certe azioni, se pure in buona fede, remano contro un processo di cambiamento di per sé già difficile, allora dobbiamo riconsiderare il quieto vivere, non certo per il nostro tornaconto ma per il bene dei cavalli di oggi e di domani e nel rispetto di chi, con le proprie donazioni, sostiene le organizzazioni di volontariato.

Secondo noi non c’è nulla da festeggiare nel fatto che Botticello sia stato adottato dal Comune di Siena. Semplicemente perché secondo noi i cavalli non dovrebbero né trainare le carrozze né correre i palii. Non ci possiamo accontentare di una politica di "riduzione del danno" in base alla quale si festeggia perché Botticello avrà almeno una pensione "decente". Il cambiamento culturale necessario affinché sia diffusa la convinzione che non è etico che un essere vivente venga fatto correre al palio o costretto a trainare carrozze non si può ottenere attraverso compromessi di questo tipo ("meglio così che peggio”). Con coerenza diciamo che i cavalli non devono correre palii e non devono trainare carrozze.

E che dire della promozione di Varenne, un vero influencer equino suo malgrado, la cui celebrità ancora oggi frutta denaro e ammanta di magia e illusione ottica un settore come l’ippica che - come anche Horse Angels sa bene - di problemi etici ne solleva parecchi?
Domani è previsto l’ennesimo evento in cui Varenne verrà esibito come fenomeno da baraccone, con tanto di selfie promessi ai visitatori. Con non poco stupore apprendiamo che Horse Angels patrocina l’iniziativa e promuove un convegno dal titolo “Varenne dixit”, dove farà un intervento dal titolo “Ippica: cambiare è volare!”. In fondo al manifesto si legge poi: “Nel corso dell’evento, Horse Angels nominerà Varenne socio emerito dell’associazione e ambasciatore ufficiale dei nostri principi di tutela”.

Ogni medaglia ha il suo rovescio, ma la coerenza dovrebbe porre limiti chiari. Chi agisce ora a favore e ora contro questo o quel tipo di sfruttamento dimostra di dimenticare che è il sistema nel suo insieme a dover essere contrastato e cambiato. Per un campione che tale non avrebbe voluto essere, e che “si salva” grazie alla vendita del suo portentoso liquido seminale, facendo una discutibile vita da VIP isolato e recluso più che da cavallo, sono migliaia i trottatori e galoppatori il cui destino è dimenticato in partenza: continuano a essere allevati e allenati con il solo scopo di creare profitto e poi di essere dismessi per lasciare libero il posto alle successive nuove leve, in un circolo vizioso senza fine, valido per tutti gli ambiti in cui dismesso un cavallo, se ne fa un altro.

Oggi la maggior parte dei cavalli vede quotidianamente calpestati uno o più diritti che dovrebbero essere fondamentali non per ciò che gli animali fanno, ma per ciò che sono: esseri viventi degni di rispetto dei bisogni della propria specie e di una relazione in armonia con l’ambiente e con la controparte umana. Questa è la posizione che IHP mantiene da sempre, con integrità, per quanto la visione d’insieme possa risultare scomoda ad alcuni.

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