...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Aggiornamento Manduria (TA): ancora nessun sequestro degli animali rimanenti

17/09/2019

(17 settembre 2019)

La vicenda di Manduria è diventata un caso: dopo la morte di Nerone lasciato morire di patimenti, senza cure per oltre una settimana, avevamo chiesto alla Procura il sequestro degli altri 3 cavalli e dei 2 pony ancora nella struttura, che vivono reclusi da mesi in box.
Questa mattina ci è giunta voce che IL PROPRIETARIO NE AVREBBE CHIESTO LA DISPONIBILITA’, materializzandosi dopo giorni e giorni di latitanza, e che l’Asl sarebbe intenzionata a lasciare gli animali nelle sue mani.

Il presidente di IHP ha immediatamente contattato telefonicamente il Comandante della Stazione Carabinieri Forestale di Manduria e il Funzionario responsabile dei Servizi veterinari Area C di Taranto, sollecitando l’applicazione della legge e dando la disponibilità dell’associazione a prendere in carico i 5 equidi a proprie spese, visto che più volte nei colloqui telefonici era stato posto il solito vergognoso problema del "E chi paga per mantenere gli animali se li sequestriamo?". Alle telefonate è seguita una lettera formale di IHP dello stesso tenore. Ma al momento non è giunta alcuna risposta.

RIEPILOGHIAMO IN SINTESI I FATTI:
- nel pomeriggio del 6 settembre ricevevamo la segnalazione di un cittadino su un presunto maltrattamento di 4 cavalli e 2 pony, che sarebbero stati confinati per mesi in box senza mai uscirne, magri e gravemente trascurati. Soprattutto ci veniva segnalata la condizione di sofferenza del cavallo Nerone, impossibilitato a muoversi da giorni e bisognoso di cure immediate. Le telefonate ai Carabinieri e al servizio di reperibilità dell’Asl venivano rimbalzate, in un classico scaricabarile. Così, mentre inviavamo un esposto la sera stessa, l’Associazione si prendeva la responsabilità di mandare d’urgenza un veterinario libero professionista a proprie spese: si confermava per Nerone la gravità della situazione che richiedeva esami approfonditi per stabilire una diagnosi precisa, ma il veterinario richiedeva, per recarsi nuovamente sul posto nei giorni successivi, un provvedimento delle autorità locali. Che non sarebbe mai arrivato.

- il giorno dopo, 7 settembre, scrivevamo un nuovo esposto urgente, molto più articolato. Ancora chiamavamo il servizio di reperibilità dell’Asl e ancora ci veniva risposto che erano i Carabinieri a doversi muovere e chiamare l’Asl, se lo ritenevano.

- il 9 settembre scrivevamo a Ministero della Salute, Regione Puglia e Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari per segnalare la grave inerzia dell’ASL.

- L’11 settembre il Ministero della Salute, Ufficio VI tutela animale, si interessava finalmente alla vicenda e contattava l’ASL chiedendo di organizzare un sopralluogo.

- il 13 settembre (bontà loro, con tutta calma), l’ASL organizzava il sopralluogo facendosi scortare dai Carabinieri Forestali. Rendendosi conto delle condizioni del povero cavallo, che nel frattempo era peggiorato, i funzionari ci chiedevano di prenderlo, “ovviamente” a carico nostro. Senza esitare organizzavamo un trasporto verso l’ambulatorio veterinario sito all’interno dell’ippodromo di Taranto, ma a quel punto il veterinario che doveva prendere in cura Nerone veniva bloccato dall’Asl perché "era necessario fare ulteriori accertamenti prima di spostare il cavallo". Di lì a poco (erano già le 19) Nerone veniva trovato morto dentro il box. IHP scriveva immediatamente alla Procura chiedendo l’autopsia e l’intervento sui restanti 5 animali.

In tutto ciò, il proprietario, più volte avvisato delle condizioni di Nerone e dello stato degli altri 5, non si era mai palesato né aveva inviato un veterinario o preso altre misure per il benessere degli animali.

Se non è maltrattamento questo, cosa deve avvenire per indurre le autorità ad applicare una legge che è molto chiara e non lascia spazio a interpretazioni? Perché, invece di applicare ciò che prescrive la norma, ogni valutazione viene lasciata a veterinari ASL che molto spesso, come in questo caso, non hanno alcuna competenza sui cavalli e pur tuttavia hanno questa sorta di potere di vita o di morte sugli animali? Cosa aspetta il Ministero della Salute ad ascoltarci, visto che da anni lamentiamo questo stato di cose?

Per quanto ci riguarda andremo avanti con le varie denunce e continueremo a batterci perché gli animali vengano messi in sicurezza e possano avere un futuro.