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Cavalli e asini vittime di incuria e trascuratezza nel piacentino: sequestrato un cavallo dopo settimane di pressioni e trasferito d’urgenza in clinica

12/05/2016

(12 maggio 2016)

Un altro caso di equidi detenuti ai limiti del maltrattamento e un altro caso di lungaggini burocratiche che rallentano gli aiuti.

Tutto è nato a seguito di alcune segnalazioni ricevute da IHP nei mesi scorsi, secondo le quali in un ex maneggio semiabbandonato erano detenuti più di dieci cavalli e asini, non accuditi adeguatamente ormai da molto tempo. Alcuni di loro erano apparentemente liberi di girare per la proprietà, senza alcuna recinzione che ne impedisse l’accesso alla strada comunale, con i conseguenti rischi. Altri, invece, secondo le segnalazioni, erano tenuti permanentemente all’interno di box, con fieno e acqua in scarsissima quantità e qualità.

Abbiamo avuto modo di verificare la situazione, allertando immediatamente i servizi veterinari. L’Asl di Piacenza, recandosi sul posto in ben quattro occasioni, accertava la presenza di 12 equidi, quasi tutti in precarie condizioni di nutrizione; in particolare 6 di essi “si presentavano magri/moderatamente magri e con poche masse muscolari, mentre altri 3 “si presentavano magrissimi: cioè denunciavano condizioni di nutrizione insufficiente ed erano emaciati”.

Tre cavalli stazionavano dentro un tondino, presumibilmente da diversi giorni, vista la copiosa presenza di feci anche non recenti. Uno di essi aveva una vistosa ferita aperta e senza medicazione sul nodello posteriore sinistro, con un gonfiore che si era diffuso fino al ginocchio, probabilmente a causa di un’infezione. Un’altra cavalla presentava esiti di varie lesioni traumatiche a tutti gli arti. Anche secondo l’Asl i box presenti, e in generale tutta la struttura, presentavano uno stato di incuria che poteva essere pericolosa per gli animali ricoverati: infatti mancavano le parti inferiori di alcune pareti divisorie, lasciando evidenti profili metallici scoperti e pericolosi.

Rispetto alla prima segnalazione, risultavano nel frattempo morti due cavalli in circostanze non ancora chiare, tanto che per uno di essi è stata disposta l’autopsia. Oltre agli equidi, vi erano 5 cani: erano chiusi in un box per cavalli, completamente chiuso e conseguentemente buio.

Nei successivi sopralluoghi l’Asl ha confermato la precarietà della situazione e il fatto che, nonostante le prescrizioni imposte al proprietario, le condizioni non fossero sostanzialmente migliorate. Tuttavia, nonostante i nostri solleciti, le Autorità non hanno provveduto a operare un sequestro preventivo almeno degli animali bisognosi di cure urgenti. Primo fra tutti Spirit, il cavallo con la tremenda ferita alla gamba che stava peggiorando di giorno in giorno.

Dopo lunghi giorni le Autorità hanno infine optato per una soluzione che dal canto nostro abbiamo definito singolare e non in linea con gli scopi della legge che tutela gli animali: infatti, il Sindaco ha emanato un’Ordinanza di mero sequestro amministrativo e solamente per il cavallo Spirit, per consentirci di portarlo d’urgenza presso la clinica Fiume Adda dove è tuttora ricoverato in prognosi riservata. Nessun provvedimento è stato preso per gli altri animali, nonostante le esplicite e ben documentate relazioni dell’Asl sulla detenzione di quegli equidi non compatibile con le esigenze di benessere della specie. Per lo stesso Spirit non è stato disposto un sequestro penale, nonostante l’evidenza dell’incuria che lo ha portato quasi a morte.

Per tale motivo IHP presenterà in questi giorni un circostanziato esposto alla Procura della Repubblica, chiedendo che vengano accertate le eventuali responsabilità di questa situazione e che vengano presi provvedimenti atti a tutelare gli altri equidi.