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essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

Ordinanza “Palii” sospesa: grazie a ENGEA e SEF i cavalli saranno meno tutelati

13/02/2012

(13 febbraio 2012)

La notizia è stata diffusa solo di recente, ma risale al 5 dicembre scorso: a seguito di un ricorso presentato da ENGEA e SEF Italia contro il Ministero della Salute, il TAR del Lazio ha sospeso fino al 30 maggio 2012 l’Ordinanza voluta dal Sottosegretario Francesca Martini, con la quale per la prima volta in Italia sono state imposte delle prescrizioni per l’organizzazione di palii e manifestazioni storiche, finalizzate alla tutela degli equini e del pubblico. Regole che riguardano il fondo della pista, le delimitazioni, la presenza di veterinari dotati di ambulanza, i controlli antidoping e altro ancora. Una ordinanza, dunque, che non proibiva i palii mi dava loro un minimo di regolamentazione, nell’interesse degli animali coinvolti, del pubblico e dei fantini.

Regole che da oggi e almeno fino al 30 maggio non esisteranno più…e questo – incredibile a dirsi – grazie a due enti che presentandosi al pubblico sbandierano il loro amore verso i cavalli.

L’ENGEA (Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali), nel suo documento di presentazione non spende una sola riga per parlare di tutela degli equini. Anzi, dice molto esplicitamente a cosa è finalizzato il rapporto con il cavallo: permettere a tutti gli associati di poter fare le più svariate attività attraverso un circuito nazionale equestre, e promuovere attività sportive come Gimkane, Trek Horse, Endurance, Ostacoli di Campagna, Attacchi, Monta Western, Monte da Lavoro, Orienteering, Equitazione Sportiva per Disabili, Military, ecc.
La SEF Italia (Scuola di Formazione Equestre) che, oltre alle attività appena elencate promuove anche Dressage, Salto a Ostacoli, Horse Ball, Giostre e Palii, si è invece dotata di un codice etico. Dove tra l’altro si legge: “La Sef-Italia, in qualità di Scuola Equestre di Formazione, promuove in primo luogo il benessere del cavallo a 360 gradi. Il predetto benessere deve prevaricare su qualsiasi altra situazione, sulle esigenze del proprietario, dell’allevatore, del tecnico, dell’allievo, dell’addestratore, dell’istruttore, degli sponsor, degli organizzatori di manifestazioni e sicuramente deve prevaricare sulle esigenze speculative di qualsiasi individuo.”

La domanda è: com’è possibile che da questi due enti sia partita una battaglia per cancellare quel minimo di tutela che dava l’Ordinanza Palii? Strumento certo imperfetto, ma che rappresenta pur sempre un inizio, un segnale che anche in questo Paese il cavallo può diventare oggetto di tutela. E invece grazie a questo ricorso rischiamo di fare lunghi passi indietro.

Nella speranza che il 30 maggio il Ministero faccia valere le sue ragioni per il mantenimento dell’Ordinanza, ci piacerebbe che nel frattempo Engea e SEF avessero la compiacenza di spiegare a noi e soprattutto ai loro associati il perché di un’azione che mette a repentaglio i cavalli e gli asini sfruttati nei palii.