...i miei tesori non luccicano né tintinnano,
essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...

 

 

I cavalli che muoiono di fame in Egitto

11/02/2011

(10 febbraio 2011)

Riportiamo un articolo pubblicato sul Daily Mail Online lo scorso 8 febbraio. Pur costernati da quanto sta accadendo, non siamo oggettivamente in condizioni di intervenire, visto che già con difficoltà gestiamo le tante segnalazioni che giungono dall’Italia. Vorremmo fare soltanto due osservazioni: la prima è che un cavallo non muore di fame, ridotto a uno scheletro, in 15 giorni. Segno che, già prima della crisi di questi giorni in Egitto, quei cavalli soffrivano uno stato di malessere evidente. La seconda è più generale e riguarda non solo l’Egitto, bensì tutti i Paesi in cui il cavallo viene usato a fini commerciali con una considerazione scarsa o nulla della sua individualità e delle sue esigenze di benessere. Ne stiamo avendo un altro triste esempio in Irlanda dove migliaia di cavalli abbandonati stanno morendo di stenti. E purtroppo l’Italia non è da meno: a maggio del 2010 IHP ha accolto e salvato 21 cavalli che rischiavano di fare la stessa fine in quanto il proprietario, allevatore di trottatori, non riusciva più a mantenerli. Serve un cambiamento culturale, che ci porti a considerare contro natura qualsiasi “uso” degli animali. Se quei cavalli ora sono lì a morire di fame, probabilmente è anche perché il turista medio ha sempre considerato normale, oltre a vedere le Piramidi e fare un bagno nel Mar Rosso, anche affittare un cavallo e farci un giro.


Articolo pubblicato sul Daily Mail Online (traduzione in italiano di IHP dall’originale inglese):
http://www.dailymail.co.uk/news/article-1354928/Egypt-protests-Horses-starve-death-tourism-troubled-region-dwindles.html

Le vittime innocenti delle rivolte in Egitto: le strazianti immagini dei cavalli che muoiono di fame mentre i turisti stanno lontani.

ATTENZIONE: IMMAGINI MOLTO FORTI

Dal Daily Mail Reporter - 8 febbraio 2011
Queste strazianti immagini mostrano la triste sorte di dozzine di cavalli egiziani che sono morti di fame.
Gli animali fanno assegnamento sul cibo portato loro dai turisti per sopravvivere ma i visitatori in Egitto sono diminuiti da quando le proteste sono iniziate 15 giorni fa.
Carcasse scheletriche sono ora sparse nella terra polverosa di Nazlet Al-Saman, a circa 25 chilometri dal Cairo dove le proteste sono continuate anche oggi.



Morto di fame: un cavallo ancora legato dopo essere crollato morto nel suolo polveroso di Nazlet Al-Saman vicino al Cairo, che ha sofferto senza il turismo.



Senza cibo: un Egiziano guarda le carcasse di alcuni cavalli che sono morti di fame dall’inizio delle proteste.

Mosche e altri insetti si cibano dei cavalli che sono morti da quando le proteste antigovernative sono iniziate in Tahrir Square.
Un cavallo è crollato al suolo con la corda che lo legava ad un vicino albero ancora intorno al collo.
Altri animali che sono finora sopravvissuti alla mancanza di cibo stanno in piedi, deboli e con le ossa prominenti visibili sotto il mantello.
Ma senza il cibo portato dai turisti o i soldi che i loro proprietari necessitano per comprare il foraggio, è probabile che anche loro siano destinati ad una morte orribile.
I cavalli sono utilizzati per condurre i turisti in visite panoramiche nella regione.
Ma molti vacanzieri sono stati evacuati subito dopo che le violenze sono iniziate. L’industria del turismo non si è ancora ripresa, mentre i turisti stanno lontani dall’area.
E’ stato stimato che le proteste siano costate all’economia egiziana circa 310 milioni di dollari al giorno o 3 miliardi di dollari fino ad oggi. Gli esperti affermano che la Borsa egiziana rimarrà probabilmente chiusa fino a domenica e la sterlina egiziana si è svalutata.



Carestia: si può vedere la pelle rugosa di un cavallo dal pelo arruffato mentre in distanza mangiatori di carogne hanno banchettato con la carcassa scheletrica di un altro equino.



Gita: una guida egiziana di sei anni attende clienti nelle vie deserte di Nazlet Al-Saman. Senza il guadagno portato turismo non può sfamare i suoi cavalli.



Deserto: Una guida egiziana attende clienti per un tour nel deserto a dorso di cammello, ma senza turisti non ha clienti.

Queste foto sono circolate quando i dimostranti hanno richiamato più gente per scendere in strada e marciare contro il presidente. Si teme che le manifestazioni possano diventare più violente dopo che un video fatto circolare su Youtube ha mostrato le lotte brutali tra i dimostranti e gli ufficiali di Mubarak.
Nonostante gli scontri, un po’ di normalità è tornata al Cairo, con lunghe code che si formano davanti alle banche con orari di apertura severamente ristretti, soprattutto dimostranti più giovani che hanno fatto appello per una spinta per rimuovere Mubarak mentre le autorità tentavano di spingerli via dal centro del Cairo.
Ma i dimostranti accampati in tende in Tahrir Square hanno promesso di rimanere finché Mubarak non si dimetterà e hanno in programma altre manifestazioni di massa martedì e venerdì.
I Fratelli Musulmani hanno inoltre detto che potrebbero abbandonare i colloqui con il governo se le richieste dei dimostranti non saranno accolte, inclusa l’immediata uscita di scena di Mubarak.